Scopre tradimento del fidanzato per colpa del FitBit

Una reporter statunitense ha scoperto la scappatella di un suo ex grazie all’attività del fitness tracker

 

Non c’è un modo ideale per scoprire il tradimento del proprio partner, ma grazie alla tecnologia moderna sono nati nuovi e numerosi metodi per conoscere la verità. Ad esempio, Jane Slater, una giornalista statunitense della NFL Network,  ha condiviso su Twitter un aneddoto personale, raccontando di come scoprì che il suo (ormai ex) fidanzato le era stato infedele dopo aver visto i suoi dati FitBit.

FitBit è un’azienda leader  nel mondo della tecnologia wearable, specializzata in due categorie principali: gli smartwatch e i fitness tracker, oltre ad altri accessori. Questi gadget tengono traccia dei propri passi, dell’esercizio fisico, della frequenza cardiaca, del peso e altro ancora. FitBit utilizza un algoritmo in grado di individuare la presenza di attività che indicano il movimento di una persona.

Grazie al fitness tracker di FitBit, la reporter riuscì a scoprire che il suo ex era “al massimo della forma” alle 4:00 del mattino. Sì, il dispositivo registrò alti livelli di attività fisica sul suo orologio. In pochissime ore, il tweet di Slater divenne virale. Alcune persone espressero la loro solidarietà, altre condivisero esperienze simili.

La triste storia

La Slater ha narrato nel dettaglio la sua personale disavventura. Il suo ex comprò un FitBit per entrambe. La coppia decise di sincronizzare i dispositivi. Lo scopo era motivarsi l’un l’altro. Diciamo che lui però ha trovato qualche “motivazione” in più di lei. Infatti un bel giorno,quando la Slater ha controllato il suo account FitBit, ha scoperto che il suo ex stava facendo un po’ di esercizio fisico “ad alta intensità”.

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La cosa davvero insolita era l’orario: le 4 del mattino. “Alle 4 del mattino i suoi livelli di esercizio fisico avevano raggiunto il massimo livello. Spoiler alert: non era iscritto a un corso Orangetheory Fitness previsto per l’alba, ha aggiunto la reporter. Chiaramente, l’attività fisica in questione era di ben altra natura rispetto al solito allenamento. Morale della favola: siete davvero sicuri che sia così bello essere monitorati costantemente da un dispositivo tecnologico?

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