Viaggiare è qualcosa di fantastico che arricchisce culturalmente e umanamente. Andare all’estero, lontani, è ancora più bello per scoprire culture così differenti dalle nostre. Eppure c’è un dramma che attanaglia tutti i viaggiatori: il jet lag. Ora però potrebbe esserci una svolta in questo ambito. I ricercatori della Northwestern University e del Santa Fe Institute hanno infatti individuato un nuovo metodo per minimizzare gli effetti del jet lag e accelerare il recupero dopo i viaggi a lunga distanza.
Il jet lag si verifica quando l’orologio biologico interno non è sincronizzato con l’ambiente circostante, un problema che può richiedere giorni per risolversi. Questa condizione non solo è fastidiosa, ma è stata collegata anche a problemi di salute a lungo termine, tra cui disturbi digestivi, malattie cardiovascolari e invecchiamento accelerato. Lo studio ha coinvolto la creazione di un modello matematico che rifletteva la complessità della rete di orologi interni del corpo. Il modello includeva oscillatori controllati da cibo e luci. I ricercatori hanno scoperto che una minore sensibilità alla luce e segnali più deboli tra gli oscillatori rendevano le interruzioni più estreme.
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Il team ha suggerito che consumare un pasto più abbondante la mattina presto nel nuovo fuso orario può aiutare a superare il jet lag. Inoltre, hanno sconsigliato di variare costantemente gli orari dei pasti o consumare un pasto serale, poiché ciò potrebbe causare un disallineamento tra gli orologi interni. I prossimi passi della ricerca mirano a comprendere i fattori che aumentano la resilienza degli orologi interni, con l’obiettivo di sviluppare metodi efficaci per prevenire il jet lag e mantenere sani i sistemi circadiani anche in età avanzata.
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