La scelta del figlio piccolo

“Ciao Commenti Memorabili, sono Valeria e vi scrivo perché il padre di mio figlio, Carlo, è una persona veramente bruttissima che non sa stare al mondo e questi messaggi ne sono la prova provata. Io e lui ci siamo frequentati per un periodo ormai quasi tre anni fa, alla fine non ci siamo messi insieme ma io sono rimasta incinta di lui e ho deciso di tenere il bambino e lui non si è opposto. Ora nostro figlio ha due anni e suo padre si fa vedere veramente veramente poco perché dice che è sempre fuori per lavoro, la verità è che di suo figlio se ne frega poco e nulla, infatti io mi sento una madre sola perché lo sto crescendo da sola, ma questo non è un problema, sono più che sufficiente. Se però a lui non interessa nulla di suo figlio non si deve permettere ad impicciarsi su cose di questo tipo, non può avere voce in capito su scelte che suo figlio prende in totale coscienza, solo e soltanto perché per lui magari e omofobo o poco tollerante verso queste cose. E poi si permette di dire a me di essere pezza, veramente assurdo.”

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Valeria condivide una situazione difficile che sta affrontando con Carlo, il padre di suo figlio. La loro relazione è terminata quasi tre anni fa, dopo di che Valeria ha scoperto di essere incinta e ha deciso di tenere il bambino, una decisione che Carlo non ha ostacolato.

Valeria descrive Carlo come una persona poco presente nella vita del loro figlio, affermando che lui utilizza il lavoro come scusa per giustificare la sua assenza. Di conseguenza, Valeria si sente come una madre single, crescendo il bambino da sola, ma si ritiene più che capace di gestire questa responsabilità.

Il conflitto principale sembra sorgere dal fatto che Carlo, nonostante il suo scarso coinvolgimento nella vita del bambino, cerca di esercitare un controllo o di influenzare alcune decisioni riguardanti il figlio. Valeria è particolarmente frustrata dal fatto che Carlo intervenga in questioni che riguardano scelte personali o questioni di identità del bambino, specialmente se le sue opinioni sono dettate da atteggiamenti omofobi o intolleranti.

In aggiunta, Carlo ha rivolto a Valeria parole offensive, chiamandola “pezza”, un comportamento che lei trova assurdo e inaccettabile. La situazione evidenzia la tensione e le difficoltà nella gestione della co-genitorialità, soprattutto quando uno dei genitori è poco presente e le loro opinioni riguardo all’educazione del bambino sono in conflitto. Valeria cerca sostegno e consigli su come affrontare questa complicata dinamica con Carlo.

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