Se scegli partner poco attraenti ti senti brutto: lo studio

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Se scegli partner poco attraenti ti senti brutto: lo studio

| 09/09/2024
Fonte: Pexels

Più mi somigli, più mi piaci: lo dice la scienza

  • Secondo uno studio, tendiamo ad accompagnarci a partner che valutiamo né più né meno avvenenti di noi
  • Appartenere alla stessa etnia e condividere caratteristiche fisiche simili aumenta il fascino del potenziale partner
  • La percezione della propria attrattività, naturalmente, non sempre è oggettiva
  • Gli scienziati hanno scoperto che l’obiettività della valutazione del proprio aspetto cambia nel corso del tempo
  • C’è una precisa fase della vita in cui si diventa più realistici: ecco quale

 

Quanto è attraente la vostra dolce metà? La risposta a questa domanda potrebbe rivelare molto sulla percezione della vostra stessa bellezza. A sostenerlo sono gli autori di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Evolution and Human Behavior, che ha messo in luce che tendiamo a frequentare chi ci somiglia.

I ricercatori hanno intervistato 682 persone a cui, dopo preso parte a un totale di 2300 speed-date, è stato chiesto di valutare la bellezza, la gentilezza e la comprensività di coloro che avevano conosciuto nel corso dei vari appuntamenti lampo. Dallo studio è scaturito che i volontari reputavano maggiormente attraente chi aveva la propria stessa etnia. La qualità più affascinante che è emersa, però, è stata la somiglianza dei partecipanti: le persone il cui aspetto fisico veniva percepito come simile al proprio, infatti, sono state giudicate più interessanti e gentili.

Tra autopercezione e oggettività: come ci vedono gli altri?

Naturalmente, si potrebbe sollevare più di un’obiezione: non sempre, infatti, il modo in cui percepiamo il nostro aspetto coincide con il giudizio altrui. A questo proposito, è stato condotto un altro studio, pubblicato su Personality and Individual Differences. Nel corso della loro ricerca, gli scienziati hanno esaminato 27 studi precedentemente effettuati, che hanno coivolto un totale di 1.300 coppie eterosessuali a cui era stato chiesto di valutare la propria avvenenza.

Successivamente, le foto dei partecipanti agli esperimenti sono state mostrate a degli estranei che ne hanno giudicato l’aspetto fisico. L’analisi dei ricercatori ha messo in luce un fenomeno interessante: la percezione della propria bellezza è più oggettiva in una determinata fase della vita. Alcuni degli studi esaminati dagli scienziati riguardavano giovani fidanzati; altri, invece, coppie sposate più mature. I ricercatori hanno scoperto che i partner di lunga data tendono a giudicare in maniera più oggettiva la propria avvenenza. In particolare, a essere particolarmente obiettivi sono gli uomini.

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Secondo gli esperti, la causa alla base di questo fenomeno risiede nella saggezza della maturità: con l’età, infatti, l’eccessiva sicurezza di sé, tipica della giovinezza, tende ad affievolirsi, lasciando il posto a una maggior autoconsapevolezza, che conduce a percepire il proprio aspetto in maniera più realistica.

 

 

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