Se vorrai scalare l’Everest d’ora in poi dovrai avere con te un accessorio in più: i sacchetti per le feci e portare con sé i propri rifiuti per un corretto smaltimento. A sancirlo è un nuovo regolamento che disciplinerà le scalate alla vetta più alta del mondo. Per quale motivo? Mingma Sherpa, presidente della municipalità rurale di Pasang Lhamu che copre la maggior parte della regione dell’Everest, ha fatto sapere che la nuova regola è stata introdotta per rispondere odori sgradevoli e agli spettacoli indecorosi che stanno caratterizzando la zona.
Il freddo estremo dell’Everest infatti impedisce alle feci di degradarsi completamente e ciò ha una conseguenza molto semplice: le montagne hanno iniziato a puzzare. Le feci umane sono visibili sulle rocce e alcuni scalatori si stanno ammalando e così si è deciso di ricorrere a provvedimenti estremi. Questo perché a quote più basse gli scalatori solitamente scavano buche nella neve per smaltire i propri rifiuti. Quando però si raggiungono altezze elevate dove la copertura nevosa è limitata, gli scalatori sono costretti a liberarsi all’aperto. Un problema che va a sommarsi all’inquinamento da rifiuti, danneggiando questo posto fantastico.
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Secondo le stime dell’organizzazione non governativa Sagarmatha Pollution Control Committee, ci sono circa tre tonnellate di escrementi tra il Campo Uno, ai piedi dell’Everest, e il Campo Quattro, vicino alla vetta. La metà di questi rifiuti si trova al Campo Quattro, noto anche come Colle Sud, che si trova a un’altitudine di circa 7924 metri. Saranno dunque acquistati circa 8.000 sacchetti per le feci dagli Stati Uniti per la prossima stagione alpinistica. I sacchetti sono realizzati appositamente per solidificare i rifiuti umani e ridurre al minimo l’odore grazie alle sostanze chimiche e alle polveri che contengono. Al ritorno degli scalatori verranno controllati.
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