Samantha Cristoforetti

Sono Maricla e vorrei che il mio compagno e tutte le persone (uomini e donne) imparassero a usare la grammatica italiana in modo corretto. Il mio compagno però non capisce una beneamata. Non voglio fare spiegoni di grammatica (anche se potrei). Solo vorrei fare capire a tutti che essere inclusivi non è solo una moda del momento, della serie mettiamo tutti l’asterisco o una bella schwa e buonanotte. Non è un trend, tipo vedi gli hashtag più di tendenza e li appioppi ai tuoi post perché abbiano più like. Qua si tratta di noi. Di persone, di uomini e donne. Desidero che nostra figlia viva in un mondo in cui non si debba vergognare di essere una donna, non debba mai nasconderlo.

Mio padre e mia madre erano entrambi lavoratori. Ho un padre meraviglioso che non ha mai avuto paura di perdere la sua virilità se impugnava una pezza o una spugna per lavare i piatti. Era bello vedere papà che spolverava casa, mentre mamma correggeva i compiti dei suoi alunni. Ora vivo col mio compagno e sono incinta. Non so ancora se sarà maschio o femmina. Il mio compagno viene da una famiglia diversa dalla mia. Sua madre era casalinga e suo papà aveva un negozio. Non sopporto che nel suo modo di esprimersi si nascondano delle ombre, come se le donne fossero meno degli uomini. Non è quello che voglio per mia figlia, se l’avrò.

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Maricla è una persona che desidera che il suo compagno e tutte le persone, indipendentemente dal genere, imparino a utilizzare correttamente la grammatica italiana. Tuttavia, il suo compagno ha difficoltà in questo ambito. Maricla non intende fornire spiegazioni grammaticali approfondite, anche se potrebbe farlo. Ciò che desidera trasmettere è che essere inclusivi non è semplicemente una moda passeggera, come l’uso di asterischi o caratteri speciali, ma è qualcosa di più profondo. Non si tratta solo di seguire i trend o aggiungere hashtag popolari ai propri post per ottenere più like. Questa è una questione che riguarda tutti noi, come individui, come uomini e donne.

Il desiderio di Maricla è che sua figlia cresca in un mondo in cui non debba mai vergognarsi di essere una donna, senza doversi nascondere. Riflette sulla sua esperienza familiare, con un padre e una madre che entrambi lavoravano. Il padre di Maricla è un uomo meraviglioso che non ha mai avuto paura di perdere la sua virilità nel fare attività considerate tradizionalmente “femminili”, come lavare i piatti o pulire la casa. Era bello vedere suo padre impegnato nella cura della casa, mentre sua madre correggeva i compiti dei suoi alunni.

Attualmente, Maricla vive con il suo compagno ed è incinta. Ancora non sa se avranno un maschio o una femmina. Il suo compagno proviene da una famiglia con una dinamica diversa rispetto alla sua. Sua madre era una casalinga e suo padre aveva un negozio. Maricla non sopporta che nel modo di esprimersi del suo compagno emergano sfumature che suggeriscono che le donne siano inferiori agli uomini. Questo non è ciò che desidera per sua figlia, qualunque sia il suo genere.

Maricla vuole che il suo compagno e tutte le persone comprendano l’importanza di un linguaggio inclusivo, che riconosca l’uguaglianza tra uomini e donne. Desidera che si superino le pregiudizi e che si crei un ambiente in cui ogni individuo sia libero di esprimersi senza essere limitato da stereotipi di genere. La sua speranza è che, attraverso una maggiore consapevolezza e comprensione, si possa costruire un futuro migliore per sua figlia, in cui il rispetto e l’uguaglianza siano fondamentali.

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