Nick Burri, un giovane di 26 anni del Colorado, si allaccia gli sci, si sgranchisce le ginocchia e scruta il percorso di gara innevato. Qualche secondo dopo sfreccia lungo la pista ad alta velocità saltando su trampolini dislocati sul percorso. Ma non è la gravità a spingerlo verso il traguardo, bensì la forza di un cavallo di nome Sirius.
Benvenuti nello skijoring, lo sport invernale estremo e bizzarro che celebra la fusione tra il rodeo e lo sci nelle montagne occidentali degli Stati Uniti. Si tratta di una competizione al cardiopalma, in cui cavalli, e talvolta cani, motoslitte e persino automobili, trainano gli sciatori con una corda a velocità che possono superare i 64 km/h.
Ogni inverno, migliaia di persone convergono nell’antica città mineraria di Leadville, in Colorado, in cima alle Montagne Rocciose, a 3.096 metri di altitudine, per assistere a una delle gare di skijoring più popolari del mondo.
Lo sport prende il nome dalla parola norvegese skikjoring, che significa “guida sugli sci”. Nato come pratico mezzo di trasporto in Scandinavia, divenne popolare nelle Alpi intorno al 1900.
Lo sport è doppiamente pericoloso sia per le cadute da cavallo che per la perdita di tenuta degli sciatori trascinati con a corda. «Basta prendere male una curva o trampolino o fare un atterraggio sbagliato e si può finire in ospedale» ha affermato Burri. I salti dai trampolini possono arrivare ad altezze fino ai 2,4 metri. Sia i rider sul cavallo che gli sciatori affermano che gli incidenti, la velocità, il tifo della folla rendono la gara un mix di concentrazione e adrenalina.
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Loren Zhimanskova, presidente di Skijor USA, che promuove lo sport e aiuta a organizzare gare in tutto il paese, ha detto che lo sport si sta affermando sempre di più con la condivisione sui social media, e spera che un giorno possa essere presentato alle Olimpiadi invernali. Lo skijoring è particolarmente popolare in Colorado, Wyoming e Montana negli Stati Uniti, mentre in Europa ha un seguito in Polonia e Svizzera.
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