Un robot che respira, trema e suda per studiare gli effetti del caldo sulle persone [+VIDEO]

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Un robot che respira, trema e suda per studiare gli effetti del caldo sulle persone [+VIDEO]

| 30/07/2023
Fonte: Facebook

ANDI è un robot umanoide che, al pari dei manichini dei crash test, viene impiegato per capire la reazione del corpo umano al caldo estremo

  • ANDI è un robot umanoide in grado di respirare, tremare e sudare se esposto ad alte temperature
  • Gli scienziati lo utilizzano per capire come reagisce l’organismo umano se colpito da ipertermia
  • Il robot ha un costo di mezzo milione di euro ed è un concentrato di tecnologia
  • ANDI ha una serie di sensori su tutto il corpo e registra le reazioni al caldo, come la respirazione e la sudorazione
  • Il robot è programmabile su diverse età per studiare la reazione dei corpi più giovani o degli anziani

 

Cosa succede al corpo umano quando subisce un colpo di calore? Come possiamo difenderci dalle ondate di caldo sempre più intense e da un pianeta il cui clima si sta sempre più scaldando? Per rispondere a queste domande, alcuni ricercatori dell’Arizona State University hanno utilizzato ANDI, un robot umanoide in grado di respirare, tremare e sudare se esposto ad alte temperature.

Il manichino termico

Allo stesso modo dei manichini utilizzati nei crash test delle auto per valutare l’impatto di un incidente sul copro umano, il robot è stato sottoposto a situazioni climatiche estreme per testare la risposta dell’organismo alle alte temperature.

«È il primo manichino termico da esterno al mondo che possiamo portare regolarmente all’aperto per misurare la quantità di calore che riceve dall’ambiente», ha affermato il professore di ingegneria meccanica Konrad Rykaczewski.

A prima vista, ANDI, che sta per Advanced Newton Dynamic Instrument, assomiglia a un semplice manichino per crash test. Ma la sua “pelle” epossidica in fibra di carbonio è un concentrato di tecnologia, in quanto presenta una rete di sensori che misurano il calore diffuso nel corpo. Ha anche un sistema di raffreddamento interno e pori che gli permettono di respirare e sudare. Ci sono 35 zone termiche indipendenti e, come gli umani, il robot, la cui costruzione è costata più di mezzo milione di euro, suda di più dalla schiena.

Lo studio dell’ipertermia

Il robot viene utilizzato per comprendere meglio l’ipertermia, ovvero quando un corpo si surriscalda: una condizione frequente che, con il riscaldamento globale, interessa una percentuale sempre più alta della popolazione mondiale.

«ANDI è riprogrammabile su diversi target per osservare diverse fasce di popolazione» spiega Jennifer Vanos, una climatologa coinvolta nel progetto. Ad esempio, più invecchi, meno sudi.

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I giovani avranno bisogno di una protezione diversa dagli atleti o dalle persone in cattive condizioni di salute. Con il robot, gli scienziati possono simulare i meccanismi di termoregolazione specifici di ogni individuo.

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