Ritira la figlia dall’asilo: “Le maestre la prendevano troppo in braccio”

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Ritira la figlia dall’asilo: “Le maestre la prendevano troppo in braccio”

| 27/07/2023
Fonte: Pexels

Cosa non si fa per il bene dei figli

  • Una mamma ha deciso di ritirare la sua figlia di tre anni dall’asilo e farle cambiare istituto
  • La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che la bambina non ama essere toccata e non sopporta le coccole
  • Nonostante la madre abbia spiegato alle maestre di non coccolarla, queste non l’hanno ascoltata e hanno continuato a farlo
  • Questa situazione ha reso la bambina terrorizzata e ansiosa di andare all’asilo
  • Dopo aver cambiato asilo, la bambina si sente finalmente al sicuro e felice

 

Sta facendo discutere la decisione di una mamma di ritirare la figlia di tre anni dall’asilo e farle cambiare istituto. Ciò che sta provocando dibattito è la motivazione che l’ha portata a questa scelta: le maestre volevano abbracciarla e tenerla in braccio, ma la piccola odia le coccole e andava fuori di sé. La donna, una mamma di nome Sophea Manzl, ha rivelato in un popolare blog molto seguito in Australia: “A mia figlia non è mai piaciuto essere toccata. Già da piccola non era molto coccolosa con nessuno. Certo, fa le coccole alla sua mamma e al suo papà… ma anche allora non era il tipo di bambina con cui ci si può addormentare o accoccolare sul divano. E soprattutto non sopporta che altre persone le facciano le coccole o cerchino di toccarla. ‘Io coccolo solo la mamma, il papà e la tata’, è quello che mi dice sempre ora che ha tre anni”.

Per questo motivo, quando ha iniziato a frequentare l’asilo, ha spiegato alle maestre che la bimba non ama le coccole e che non avrebbero mai dovuto provare a tenerla in braccio o a coccolarla per aiutarla a calmarsi. “So che altri bambini, anche mio figlio che ha un anno, amano le coccole e si sentono al sicuro in quel modo, ma mia figlia no. Ho dato loro un elenco di altri strumenti che potevano usare per aiutarla a sentirsi al sicuro. Il suo giocattolo preferito. Un posto tranquillo in un angolo da sola. Leggere un libro. Un po’ di spazio e di tempo, in modo che possa avvicinarsi quando è pronta”.

La situazione è precipitata

Purtroppo, però, le maestre non l’hanno ascoltata: “Non dimenticherò mai di aver visto l’insegnante prendere in braccio la mia bambina di tre anni e cercare di abbracciarla. La mia bambina era fuori di sé. Urlava. Terrorizzata. Scalciava. Urlando”. Ha proseguito: “Capisco che i bambini piangono e a volte urlano, ma questa cosa è diversa. Avevo chiesto espressamente di non fare qualcosa che aiutasse mia figlia a sentirsi al sicuro e loro sono andati contro la nostra volontà. All’epoca ho cercato di essere comprensiva e ho fatto finta di niente. Ne ho parlato di nuovo con la direttrice e ho detto chiaramente all’insegnante di non farlo più. Tuttavia, le volte successive che siamo entrati, hanno continuato a offrirle coccole”.

Lei piangeva e io dovevo ricordarglielo. Mi sembrava di ripetermi continuamente e di lottare così tanto solo per aiutare mia figlia a sentirsi al sicuro all’asilo. Non dovrebbe essere così difficile aiutare ogni bambino a sentirsi al sicuro? Non mi sembrava giusto. Ho aspettato. Ho ascoltato la società che diceva ‘piangere al momento dell’uscita è normale’. Ho pensato che forse sarebbe migliorata. Ma mia figlia non si è mai ambientata e circa un mese dopo mi ha detto: ‘Non mi piace la mia mamma insegnante. Non mi piace quando mi coccolano’”.

Nel nuovo asilo tutto è cambiato

Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Mi colpì come una tonnellata di mattoni. Non si sentiva al sicuro. Era terrorizzata dall’idea di andarci e aveva un’ansia terribile ogni volta che ci andavamo. Mi si è spezzato il cuore. Così l’ho tolta dall’asilo. Studio a tempo pieno, quindi non è stata una decisione facile, ma questa volta non ho avuto ripensamenti. È stato il mio istinto. Sono andata contro quello che tutti intorno a me dicevano. Gli amici, la famiglia e la società continuavano a dire: ‘Andrà meglio’, ‘È normale che all’uscita dall’asilo piangano’, ‘Starà bene’, ‘Si abituerà’. No, non andava bene. Così l’ho portata via e sono molto contenta di averlo fatto”.

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Mesi dopo ha iniziato l’asilo in un posto completamente diverso. “Ero così ansiosa. Sono andata a parlare con gli insegnanti della nuova sede e ho spiegato la nostra situazione. Sono stati incredibili. Le hanno preparato uno spazio tranquillo e confortevole con cuscini, libri e nessun’altra persona. L’hanno lasciata stare a guardare fino a quando non si è sentita a suo agio per partecipare alle attività. Mi hanno permesso di stare in giro quanto necessario. Hanno anche letto a mia figlia un libro su un altro bambino a cui non piace essere toccato. Dopo un paio di settimane nella sua nuova scuola materna, è tornata a casa e ha detto: ‘Mi piacciono le mie maestre, sanno che non mi piacciono gli abbracci’. Si sente al sicuro e questa è la cosa più importante per me. È una bambina completamente nuova e si gode le sue giornate, si fa degli amici e non ci sono assolutamente lacrime”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.

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