Di recente, ha introdotto un sistema di piccole somme mensili per i figli, con l’intento di aiutarli a comprendere il valore del denaro e insegnare loro a gestire le proprie risorse per il futuro. Tuttavia, parlando con Valerio, si è reso conto che questa iniziativa potrebbe essergli sfuggita di mano. Si sente sconfortato e teme di non aver gestito al meglio la situazione, arrivando a considerarsi un “padre fallito.”
Chiede consiglio su come affrontare questa complessa fase della vita, sentendosi sopraffatto e incerto sul da farsi. Cerca un confronto con chi potrebbe aver vissuto esperienze simili o avere suggerimenti per guidare i figli in una direzione positiva, senza perdere il legame di fiducia che ha cercato di costruire con loro.
“Purtroppo mio figlio ha un caratteraccio e questo è innegabile. Spesso è scurrile, spesso supera il cosiddetto limite ed è colpa mia. Sarebbe troppo facile dare la colpa alla società di oggi o alla mamma che lo ha praticamente abbandonato quando aveva tre anni. La colpa è solo mia. Nonostante ciò, io sono sempre stato contrario alla violenza anche educativa, sono stato educato con sani principi e lo stesso ho fatto sia con Valerio che con Marika. Ovviamente, l’aver scoperto di aver un figlio probabilmente ludopatico e una probabilmente sex worker, di certo non mi aveva reso la giornata più piacevole. Ma non si stava parlando di me. Nonostante tutto, i figli sono liberi, non sono miei possedimenti, l’unica cosa che potevo e che posso fare è cercare di indirizzarli verso una via migliore. L’aver tolto la paghetta mensile a mio figlio già mi sembrava un inizio ma a questo punto dovevo capire se quanto mi era stato detto su Marika era vero o semplicemente un tentativo di Valerio di sviare dalla situazione. Per evitare di perdere tempo, ho quindi deciso di scrivere direttamente sul gruppo di famiglia.”