Lo studio condotto da Kross et al. utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) ha fornito una nuova luce sulle dinamiche neurali legate all’esperienza del rifiuto sentimentale da parte di un ex-partner. A differenza di ricerche precedenti focalizzate sulla generica esclusione sociale, questo studio ha analizzato specificamente il rifiuto espresso in una relazione romantica, offrendo così una visione più dettagliata e mirata.
Attraverso l’analisi fMRI, gli autori hanno individuato una sorprendente sovrapposizione tra la risposta neurale al rifiuto sentimentale e quella al dolore fisico. Le regioni cerebrali coinvolte nella percezione sensoriale e affettiva del dolore fisico, come la corteccia somatosensoriale secondaria e l’insula posteriore dorsale, sono state attivate durante l’esperienza del rifiuto romantico. Questi risultati suggeriscono che il dolore emotivo derivante da un allontanamento romantico possa essere equiparato al dolore fisico nel modo in cui viene elaborato dal cervello.
L’ipotesi di questa sovrapposizione è stata ulteriormente supportata da un confronto con altri 500 studi sul dolore fisico, dove le aree cerebrali attivate durante il rifiuto sociale hanno dimostrato di essere predittive del dolore fisico con una percentuale superiore all’88%. Ciò suggerisce una notevole somiglianza nella rappresentazione neurale del dolore fisico e di quello emotivo derivante dalla rottura di una relazione romantica. Lo studio ha coinvolto un campione di 40 persone recentemente rifiutate dal proprio partner. Durante la scansione fMRI, i partecipanti hanno completato compiti bilanciati che coinvolgevano stimoli legati al rifiuto sociale e stimolazioni fisiche di dolore, come caldo e freddo.
Leggi anche: Hai mai sentito parlare di “ambivalenza in amore”? Ecco cos’è
I risultati hanno mostrato una maggiore attivazione neurale durante l’esposizione alla foto dell’ex-partner rispetto a quella di un amico o amica dello stesso sesso dell’ex-partner, confermando l’esperienza di stress associata al rifiuto romantico. Questa ricerca offre una prospettiva intrigante sulla connessione tra dolore emotivo e fisico, suggerendo che il cervello possa elaborare entrambi i tipi di dolore attraverso meccanismi neurali simili. Tuttavia, è importante notare che le attivazioni cerebrali nel caso del dolore fisico erano maggiori, nonostante lo stimolo di dolore fosse di bassa intensità e non nocivo per motivi etici.
Share