Perché non abbiamo ricordi dei primi anni di vita?

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Perché non abbiamo ricordi dei primi anni di vita?

| 05/12/2024
Fonte: Pixabay

I momenti più importanti vissuti da piccoli non rimangono nella memoria

  • I primi anni di vita non rimangono nella mente tra i ricordi
  • Dalla nascita fino ai 4 anni si ha una condizione chiamata “amnesia infantile”
  • Nel bimbo piccolo è sviluppata una “memoria semantica” ma non una “memoria episodica”
  • L’ippocampo, che nel cervello è responsabile della memoria, non è completamente sviluppato nel periodo dell’infanzia
  • Secondo alcune ipotesi i ricordi si formerebbero comunque nei primi anni ma non c’è possibilità di recuperarli

 

I primi anni di vita di un bambino non rimangono nella mente tra i ricordi, e in particolare i momenti più importanti: la prima parola pronunciata, la prima torta di compleanno, i primi passi e molti altri traguardi che si raggiungono con la crescita.

L’amnesia infantile

La mancanza di ricordi dei primi anni di vita è conosciuta come amnesia infantile ed è dovuta ad uno sviluppo ancora insufficiente del cervello e dell’organizzazione delle informazioni nella memoria. L’ippocampo, che è la regione del cervello maggiormente responsabile della memoria, non è completamente sviluppato nel periodo dell’infanzia.

Nei bambini piccoli, dai 2 ai 4 anni, è presente una “memoria semantica” legata a fatti del momento (ad esempio riconoscere i genitori o dire “grazie” quando ricevono qualcosa), ma manca la “memoria episodica” che riguarda i dettagli di un evento specifico. Alla nascita, il cervello di un bambino è solo un quarto delle sue dimensioni adulte. All’età di due anni sarà tre quarti delle dimensioni di un cervello adulto e aumentano i collegamenti neuronali.

Diversi studi hanno confermato che al di sotto ei 4 anni la memoria episodica può essere inutilmente complessa per un bambino che sta semplicemente scoprendo come funziona il mondo. Nell’acquisizione delle conoscenze fondamentali di linguaggio, movimenti motori, relazioni familiari, avere una memoria episodica potrebbe costituire una fonte di distrazione.

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Non è però ancora del tutto chiaro se le persone sperimentano l’amnesia infantile perché non riescono a formare ricordi autobiografici, o se semplicemente non hanno modo di recuperarli. Una teoria suggerisce che in realtà conserviamo questi primi ricordi da bambini, ma facciamo fatica a rievocarli da adulti. Uno studio del 2023, pubblicato sulla rivista Science Advances ha scoperto che i ricordi infantili “dimenticati” potrebbero essere ripristinati nei topi adulti stimolando con la luce percorsi neurali rilevanti per ricordi specifici.

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