Ratti giganti addestrati a fiutare la merce di contrabbando [+VIDEO]

Undici roditori hanno imparato a riconoscere odori target nel traffico internazionale di merci e animali

 

Nella lotta al contrabbando e al traffico illegale di merci e animali sono state arruolate nuove forze. A supporto della polizia, oltre ai cani che fiutano situazioni sospette nel corso di ispezioni e controlli, potrebbero presto entrare in azione anche alcuni esemplari di ratti giganti africani (Cricetomys ansorgei).

L’addestramento

Questo tipo di roditori ha un olfatto eccezionale e può introdursi in spazi molto ristretti per individuare merci sospette. In particolare i ratti sono stati addestrati per il traffico illegale di animali selvatici, imparando a rilevare l’odore dell’avorio di elefante, del corno di rinoceronte, del legno di acacia africano e del pangolino. Quest’ultimo è uno degli animali più trafficati al mondo, per via delle squame utilizzate nella medicina tradizionale cinese e per la carne impiegata come alimento nei ristoranti del sud-est asiatico.

Addestrare i ratti a fiutare precisi odori non è stato affatto semplice. Gli 11 animali coinvolti hanno dovuto prima imparare a tenere il naso vicino a un odore target per diversi secondi, distinguendo poi la differenza tra odori target e non target. I trafficanti infatti, spesso usano chicchi di caffè o detersivo per confondere i rilevatori di odori. I ratti hanno imparato anche a ricordare gli odori target anche dopo mesi di non esposizione.

I risultati

Gli animali durante l’addestramento indossavano piccoli giubbotti rossi che avevano attaccata al petto una pallina che, se tirata, emetteva un suono. Nel momento in cui individuavano un odore target, tiravano la pallina indicando ai ricercatori la loro scoperta.  Al termine dell’addestramento, otto ratti erano diventati rilevatori di alto livello, in grado di identificare tutti e quattro gli odori target e di distinguerli tra 146 tipi diversi.

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Sebbene il coinvolgimento dei ratti abbia avuto successo, si è trattato di un impiego in laboratorio, e ancora non sono stati valutati i risultati sul campo dove, agendo in un ambiente non controllato, gli animali potrebbero avere comportamenti diversi.

 

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