Rage Yoga, la pratica che aiuta a rilassarsi con alcol e bestemmie

La meditazione che volevamo.

 

Il Rage Yoga è una nuova e particolare pratica che mette sullo stesso piano la rabbia e lo yoga. Sembra quasi impossibile ma è proprio così, l’iniziativa è partita quasi casualmente ma in seguito i sostenitori sono diventati tantissimiGestire la collera non è semplice e spesso si fa yoga proprio per rilassarsi con lunghe e calme sedute in cui la mente viene privata di ogni pensiero negativo.

Lindsay Istace ha pensato a qualcosa di completamente diverso. Sul posto di lavoro era costantemente arrabbiata e le tecniche di respiro e rilassamento tradizionale non sono mai riuscite a farla stare meglio. Non si calmava in alcun modo ma ad un certo punto le è venuta in mente la sua rivoluzione.

Lo Yoga all’incontrario

Con il Rage Yoga non c’è bisogno di un’atmosfera calma, del silenzio assoluto e delle voci basse e soffuse. Al contrario, per il relax serve tanto senso dell’umorismo, una passione smodata per le note scatenate dell’heavy metal e la capacità di sopportare qualche scherzo. L’obiettivo è quello di lasciarsi andare, magari anche bestemmiando, perché no?

Per il resto, il Rage Yoga non è molto diverso da quello senza bestemmie e alcol se si guarda al posizionamento del corpo. Ci si siede comodamente su tappetini e cuscini, si chiudono gli occhi, si imparano varie tecniche di respirazione, ma poi è l’insegnante ad aizzare gli allievi con la collera che deve aumentare per il maggior relax possibile.

Nonostante i dubbi sollevati da più di un appassionato dello yoga “normale” non ci sono state grandi critiche, anzi sembra che questa pratica favorisca davvero la “fuoriuscita” di rabbia e una maggior consapevolezza di se stessi. Ci sono però regole precise da seguire. Come ha precisato più volte Lindsay Istace, non sono assolutamente permesse le parole che offendono in qualsiasi modo gli altri partecipanti.

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La disciplina è perfetta per chi non ne può più dello yoga tradizionale, vorrebbe provarlo ma è comunque bloccato dall’eccesso di calma. In pratica, i partecipanti perfetti sono quelli intenzionati a dare un po’ di brio all’attività sportiva o quelli che si sentono sbagliati per qualsiasi motivo.

Per lo scrittore Edwin Chapin, chi bestemmia non è un gentiluomo: sarà anche vero, ma almeno sarà più rilassato.

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