Sei vittima del “quiet firing”? Cos’è e come riconoscerlo

Una pratica davvero subdola

 

Il “quiet firing”, o licenziamento silenzioso, è una pratica subdola sempre più diffusa nel mondo del lavoro, ma spesso poco riconosciuta. Contrariamente al licenziamento tradizionale, il quiet firing avviene senza un confronto diretto tra datore di lavoro e dipendente, con quest’ultimo che si trova ad affrontare una serie di comportamenti subdoli e frustranti da parte dei superiori.

Questa tecnica manipolativa mira a spingere i dipendenti a dimettersi volontariamente, evitando così al datore di lavoro di assumersi la responsabilità del licenziamento. Le tattiche utilizzate possono variare, ma comunemente includono l’assegnazione di compiti insignificanti o eccessivamente difficili, l’esclusione da progetti o riunioni importanti senza spiegazioni adeguate e il mancato riconoscimento dei meriti o degli sforzi del dipendente.

Il dipendente può dubitare delle proprie capacità

Uno dei segnali più evidenti del quiet firing è l’assenza di feedback o comunicazione da parte del supervisore, insieme alla mancanza di aumenti di stipendio o gratificazioni. Inoltre, se le idee del dipendente vengono sistematicamente ignorate o se viene escluso da eventi sociali all’interno o all’esterno dell’ufficio, è probabile che sia vittima di questa pratica subdola. Questo tipo di licenziamento può avere gravi conseguenze sulla fiducia e l’autostima del dipendente, inducendolo a dubitare delle proprie capacità e del proprio valore professionale. Ciò può avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere complessivo del lavoratore, oltre a compromettere il clima organizzativo e la produttività aziendale.

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Riconoscere il quiet firing può essere difficile, ma è importante prestare attenzione ai segnali e alle dinamiche relazionali sul posto di lavoro. Se si sospetta di essere vittime di questa pratica manipolativa, è consigliabile cercare supporto da parte di colleghi fidati, sindacati o professionisti del settore delle risorse umane. Il quiet firing rappresenta dunque una forma di ingiustizia e mancanza di etica nel mondo del lavoro, e le organizzazioni dovrebbero impegnarsi a promuovere una cultura aziendale basata sulla trasparenza, il rispetto e il sostegno reciproco tra dipendenti e datore di lavoro.

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