Questa è la parola più universalmente compresa al mondo

La parola universale che supera le barriere linguistiche

 

Immagina di trovarti in un paese straniero, circondato da una lingua che non comprendi. Ti affidi a gesti, espressioni facciali e magari a un po’ di mimica creativa. Ma c’è una parola che sembra funzionare ovunque, indipendentemente dalla lingua parlata: “huh”. Questo semplice suono è stato identificato come un fenomeno linguistico universale, capace di essere compreso in quasi tutte le culture.

Un team di linguisti del Max Planck Institute for Psycholinguistics ha analizzato questa interiezione universale, rivelando dettagli affascinanti sul suo uso, la sua forma e il motivo per cui è così diffusa.

L’interiezione che supera i confini: cosa rende “huh” speciale?

Secondo lo studio, pubblicato su PLOS ONE nel 2013 e vincitore di un Ig Nobel Prize, “huh” è presente in circa 31 lingue studiate, con caratteristiche comuni straordinariamente simili. Nonostante piccole variazioni sonore tra le diverse lingue, il suono “huh” appare sempre breve, semplice e con una intonazione interrogativa che trasmette confusione o la necessità di chiarimenti.

Le sue caratteristiche principali includono:

  1. Monosillabicità: è una parola di una sola sillaba.
  2. Suono semplice: spesso inizia con una consonante glottale e termina con una vocale centrale bassa non arrotondata.
  3. Intonazione interrogativa: il tono ascendente indica chiaramente una richiesta di spiegazione.

Una parola evolutiva: perché “huh” è universale?

Il team ha avanzato diverse ipotesi per spiegare questa universalità. Una teoria iniziale suggeriva che “huh” potesse essere un suono innato, come un gemito o un grido di dolore, ma questa ipotesi è stata scartata. I ricercatori hanno infatti osservato che, diversamente dai suoni innati, “huh” viene appreso durante lo sviluppo linguistico, proprio come le altre parole.

La teoria più accreditata è quella dell’evoluzione convergente. In questo scenario, le diverse lingue avrebbero sviluppato indipendentemente un suono simile per rispondere a una necessità comune: segnalare un problema nella comunicazione. Quando in una conversazione non si comprende una frase, un segnale rapido e semplice come “huh” permette di mantenere il flusso senza interrompere l’interazione. “Un segnale che indica un problema dovrebbe essere minimo, facile da usare e chiaramente riconoscibile come una richiesta di chiarimento”, spiegano i ricercatori. Questo equilibrio tra semplicità ed efficacia spiega perché “huh” si sia affermata in modo così diffuso.

“Huh”: l’importanza della semplicità nella comunicazione

Il bisogno di mantenere il turno di parola in una conversazione e di risolvere rapidamente eventuali fraintendimenti è universale. Proprio per questo motivo, “huh” è diventata uno strumento ideale:

Questa semplicità è il segreto del successo di “huh” nelle conversazioni in tutto il mondo. Inoltre, il suo utilizzo riduce il rischio di incomprensioni, che potrebbero interrompere il dialogo o causare frustrazione.

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