Ci sono delle cose strane che ci accadono e non riusciamo a spiegarci. Alcune sono un po’ magiche, altre inquietanti. Sono coincidenze così perfette da farci faticare a credere che siano tali. Piuttosto ci fanno credere al destino e diventare poco razionali.
Un uomo ha raccontato che quando era un ragazzo aveva lasciato l’università e stava tornando dai suoi. Aveva una jeep, nessun soldo e tutte le sue cose nel bagagliaio. Per arrivare nella casa dei suoi genitori (un bel po’ lontana) aveva dovuto chiedere in prestito dei soldi a un amico ma non gli erano bastati. A pochi chilometri da casa era rimasto senza carburante. Il ragazzo aveva bisogno di circa cinque euro di benzina per arrivare ma non li aveva. Sconfortato ha aperto il cruscotto e ci ha trovato dei punti fedeltà esattamente di quella stazione di servizio del valore di quattro euro circa e due dollari. Oggi quel ragazzo è un uomo, un avvocato che è anche consulente esterno di quella stazione di servizio.
Un uomo passeggiava il giorno del venticinquesimo anno di morte di suo padre. Fiancheggiando un negozio di pompe funebri era diventato molto più triste ma distolto lo sguardo, di fronte sé aveva visto qualcosa di pazzesco. La targa della macchina che aveva di fronte recitava LUV DAD (amore di papà).
Un ragazzo ha raccontato che quando aveva dieci anni ed era dai nonni un giorno aveva finto di stare male perché non voleva andare a scuola. Il nonno, che sapeva essere una scusa, gli aveva detto che allora lo avrebbe portato in ospedale. Tre ore dopo il bambino era ricoverato d’urgenza per una peritonite. Se non avesse finto di stare male quel giorno la sua appendice lo avrebbe ucciso.
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Un evento che non si è mai spiegato un ragazzo è piuttosto inquietante. Una mattina si era svegliato e la sua reflex non era al suo posto, dentro un armadietto, ma sul divano di fronte il suo letto. Prendendola in mano si era reso conto che nella memoria c’erano centinaia di foto di lui che dormiva scattate, secondo l’orario della fotocamera, tra le due e le tre del mattino. Il ragazzo viveva da solo.
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