Da tempi immemori gatti e marinai hanno un rapporto particolarmente speciale. Fin dall’antichità, infatti, era cosa nota trovare un gatto a bordo di un’imbarcazione. Oltre ad offrire agli uomini, in viaggio per lunghi periodi, una grande compagnia e coccola in più, i felini avevano anche un altro compito: quello di “andare a caccia” sulle navi.
Cosa e soprattutto in che modo? Come da loro indole, i gatti sulle navi erano soliti andare alla ricerca di topi, roditori e parassiti che popolavano le imbarcazioni, mettendo in pericolo le merci trasportate oltre che diffondere malattie.
I marinai, inoltre, credevano che i gatti a bordo portassero anche fortuna, scongiurando in questo modo qualsiasi tipo di malasorte in mare.
Molto spesso i gatti venivano adottati dai naviganti da terre straniere per affrontare il viaggio in nave, fungendo così come una sorta di “mascotte” del gruppo.
Inoltre, molti gatti marinai partivano direttamente dai porti anche per affrontare vere e proprie guerre, come nel caso del Primo e del Secondo Conflitto Mondiale. Questi ultimi, in particolar modo, erano addirittura provvisti di documenti e passaporti per poter viaggiare.
Un vero e proprio riconoscimento dell’onere e del ruolo avuto durante il tragitto e la permanenza in mare. Le loro documentazioni non avevano nulla da invidiare a quelle degli esseri umani a bordo delle navi, mostrando le comuni diciture come “nome”, “cognome”, “professione”, “numero di serie” ed addirittura “firma” ed “impronta digitale” del titolare del documento.
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Nel caso dei felini, la firma era una semplice croce mentre l’impronta era quella della loro zampina.
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