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La nostra è senza dubbio una lingua espressiva, vivida, colorita, che ci dà la possibilità di comunicare le numerose sfumature del nostro mondo interiore e di ciò che ci circonda. Non è l’italiano, però, ad essere la lingua con più parole al mondo. L’idioma moderno con il vocabolario più fornito, infatti, è l’inglese. Nella fattispecie, il suo lessico possiede ben 490.000 parole di uso comune, oltre che circa 300.000 termini settoriali, appartenenti ad ambiti specialistici come quello medico, scientifico, informatico e via dicendo.
È bene precisare, tuttavia, che questi dati costituiscono delle stime provvisorie e non necessariamente realistiche. In primo luogo, infatti, non dobbiamo dimenticare che le lingue sono delle entità vive, che vanno costantemente incontro al mutamento. È molto difficile, quindi stabilire in maniera inequivocabile e duratura quanti vocaboli contengano. Senza contare, poi, che il processo di censimento lessicale non ha riguardato proprio tutte le lingue del mondo. Tra queste, ad esempio, c’è anche l’italiano.
Come facciamo, allora, a sapere quante sono le parole della lingua italiana? È possibile ricavare questo dato mediante una stima. Una cifra indicativa, infatti, può essere fornita dal vocabolario più completo della nostra lingua: il “Grande dizionario italiano dell’uso”, anche noto come GRADIT.
Questo vocabolario, curato dal grande linguista Tullio De Mauro e pubblicato dalla casa editrice Utet, contiene circa 260.000 parole. Ciò che rende questo dizionario estremamente importante non è solo la sua completezza. Si tratta, infatti, di una risorsa estremamente accurata e precisa, che oltre a fornire il significato delle parole elencate, affiancandole a esempi d’uso, rivela anche quanto risulta comune il loro utilizzo.
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Nel GRADIT ogni lemma è seguito da una sigla: ecco di quali si tratta. FO (uso fondamentale), AU (alto uso), AD (alta disponibilità), CO (uso comune), TS (uso tecnico-specialistico), LE (uso letterario), RE (uso regionale), DI (uso dialettale), ES (esotismo, ovvero prestito da lingue straniere), BU (basso uso), OB (obsoleto).
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