Compra un quadro a 50 dollari al mercatino, scopre che è un Van Gogh

Nonostante non ci sia ancora l’attribuzione ufficiale, gli studi effettuati riconducono il dipinto all’artista olandese

 

Un quadro acquistato in un mercatino dell’usato per 50 dollari potrebbe essere un Van Gogh del valore di 15 milioni di dollari. Un collezionista privato del Minnesota, negli Stati Uniti, ha acquistato il dipinto nel 2016.

Le analisi degli esperti

Il soggetto è un pescatore anziano con barba bianca, una pipa in bocca e un cappello rotondo che ripara la sua rete sulla spiaggia. Inizialmente il quadro era stato acquistato e considerato come un’opera senza particolare valore. Solo anni dopo il proprietario ha deciso di farlo valutare, scoprendo che poteva essere molto più di un semplice dipinto decorativo.

Recentemente, la società di ricerca artistica LMI Group International, con sede a New York, ha condotto un’indagine approfondita sull’opera, coinvolgendo un team di 20 esperti tra storici dell’arte, scienziati e curatori. L’analisi ha incluso l’esame dei pigmenti utilizzati, delle fibre della tela e altre tecniche scientifiche avanzate, tutte mirate a determinare la possibile paternità dell’opera. I risultati suggeriscono che i materiali e lo stile pittorico siano coerenti con quelli utilizzati da Vincent van Gogh nel periodo in cui si trovava a Saint-Rémy-de-Provence, in Francia, nel 1889.

Si attende la valutazione del Museo Van Gogh

Secondo gli esperti, il dipinto, intitolato “Elimar”, potrebbe appartenere a una serie di opere che Van Gogh realizzò durante il suo soggiorno nel manicomio di Saint-Paul-de-Mausole, dove trascorse oltre un anno a dipingere paesaggi e ritratti, cercando conforto nell’arte. Van Gogh era affascinato dalle figure dei pescatori, simbolo di resilienza e duro lavoro, e aveva già dipinto soggetti simili in passato.

La parola “Elimar” è presente nel dipinto e un confronto delle lettere con altre opere autografe di Van Gogh ha determinato una somiglianza del 94%. I ricercatori hanno anche trovato un capello imprigionato nell’impasto dei colori sulla tela e lo hanno analizzato. Si è scoperto che appartiene ad un uomo ma, per lo stato degradato in cui versa, non è stato ancora possibile attribuire una correlazione tra il suo DNA e quello dei discendenti di Van Gogh.

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Nonostante le evidenze scientifiche e storiche raccolte, il Museo Van Gogh di Amsterdam non ha ancora riconosciuto ufficialmente l’opera come autentica. L’istituzione è nota per il suo rigoroso processo di verifica e per la cautela nell’attribuire nuove scoperte al celebre artista olandese. Il dibattito sull’attribuzione del dipinto resta quindi aperto, e molti esperti attendono ulteriori conferme prima di dichiarare ufficialmente “Elimar” un’opera autentica di Van Gogh.

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