Proprietario vegano affitta monolocale con una clausola: “Vietato cucinare carne e pesce”

Un bizzarro annuncio immobiliare

 

L’annuncio immobiliare apparso brevemente a Brooklyn sembrava allettante: due appartamenti spaziosi, soleggiati e a tutto piano in un’ampia casa a schiera in mattoni a Fort Greene con spettacolari spazi esterni e dettagli d’epoca. La “meravigliosa padrone di casa vegana”, scriveva l’intermediario, aveva un’unica regola: “niente carne/pesce nell’edificio. Anche in una città in cui gli affittuari pagano prezzi astronomici per vivere in un appartamento con una vasca da bagno in cucina o in un monolocale così stretto da poter toccare entrambe le pareti contemporaneamente, l’appartamento senza carne è insolito.

Tuttavia, in occasione di una visita aperta solo su appuntamento, il flusso costante di potenziali inquilini di cui solo alcuni dei quali hanno dichiarato di essere vegetariani ha indicato che la regola non è un ostacolo automatico. In realtà, ha spiegato l’intermediario a un potenziale cliente, non era vietato mangiare carne, ma cucinare carne e pesce. “Non è solo vegetariano, ma il proprietario vive nell’edificio e non vuole che l’odore della carne cucinata si diffonda al piano di sopra”. Quindi, sushi, steak tartare e cibo da asporto: sì. Arrostire un pollo: assolutamente no.

Secondo l’ex marito della proprietaria, non si tratta di discriminazione

La proprietaria, Michal Arieh Lerer, ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni. L’ex marito della signora Lerer, comproprietario dell’edificio e anch’egli vegano, ha invece sostenuto che entrambi hanno rifiutato di affittare a carnivori che cucinano da quando hanno acquistato la casa nel 2007. Ha sostenuto: “Non si tratta di discriminazione. Bisogna adattarsi all’edificio”. Tutto ciò solleva una domanda: è legale? Sembra di sì.

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La legge sui diritti umani della città elenca 14 caratteristiche che i proprietari non possono prendere in considerazione per decidere se affittare un appartamento a qualcuno, tra cui età, razza, stato di famiglia, lavoro, fonte di reddito e orientamento sessuale. La passione per gli hamburger non è una di queste. È questa interpretazione “consentita a meno che non sia specificamente proibita” della legge anti-discriminazione che rende perfettamente legale per i proprietari di casa rifiutare di affittare ai fumatori. Nemmeno loro sono infatti una classe protetta.

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