Scattata in orbita la prima foto al mondo di spazzatura spaziale [+FOTO]

Una sonda giapponese ha realizzato lo scatto a distanza ravvicinata di poche centinaia di metri

 

Una sonda della società giapponese Astroscale ha scattato la prima immagine ravvicinata di spazzatura spaziale. Il satellite Active Debris Removal di Astroscale-Japan (ADRAS-J) ha realizzato la foto ad una distanza di poche centinaia di metri, immortalando lo stadio superiore di un razzo che vaga in orbita insieme ad altre migliaia di detriti.

Il monitoraggio e lo studio dei detriti in orbita

«L’immagine senza precedenti segna un passo cruciale verso la comprensione delle sfide poste dai detriti spaziali, guidando il progresso verso un ambiente spaziale più sicuro e sostenibile» ha affermato Astroscale in un comunicato.

ADRAS -J è una missione innovativa che rappresenta il primo tentativo al mondo di avvicinarsi, caratterizzare e monitorare in modo sicuro lo stato di un detrito di grandi dimensioni. Il satellite si avvicina al rottame e ne raccoglie le immagini per valutare il movimento in orbita e le condizioni della struttura. La prima foto segna il raggiungimento di un traguardo tecnico fondamentale: l’approccio sicuro e controllato a un detrito spaziale ad una distanza ravvicinata di poche centinaia di metri.

«Nelle fasi successive della missione, ADRAS-J tenterà di catturare ulteriori immagini dello stadio superiore del razzo attraverso varie operazioni di avvicinamento ravvicinato controllato. Si prevede che le immagini e i dati raccolti saranno cruciali per comprendere meglio i detriti e fornire informazioni critiche per i futuri sforzi di rimozione» ha affermato Astroscale.

La rimozione della spazzatura spaziale

L’azienda ha anche annunciato la sua selezione per la Fase II del programma CRD2 di JAXA. Il successivo veicolo spaziale per la rimozione dei detriti attivi, ADRAS-J2, tenterà allo stesso modo di avvicinarsi in sicurezza allo stesso corpo del razzo, acquisirà ulteriori immagini per rimuovere e deorbitare il corpo del razzo utilizzando un braccio robotico interno.

Lo spazio intorno alla Terra non è vuoto, poiché dal lancio del primo satellite nel 1957 è cominciato un costante accumulo di oggetti in orbita. La spazzatura spaziale prodotta dall’uomo, compresi stadi di razzi usati, satelliti dismessi, carburante congelato, è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi 70 anni. I detriti costituiscono un pericolo per eventuali collisioni con i satelliti e i veicoli spaziali o per le persone sulla Terra quando rientrano in orbita e precipitano al suolo.

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Da qualche tempo l’industria spaziale sta studiando soluzioni per cercare di rimuovere i detriti che, secondo delle stime, sarebbero circa 9000 tonnellate. Le collisioni tra i detriti stessi, inoltre, producono frammenti sempre più piccoli che vanno ad aumentare il numero di pezzi in orbita e risultano più difficili da rintracciare.

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