La posta del cuore – Prima Parte

“Mi chiamo Anna e lavoro in una piccola rivista online indipendente. Nella mia redazione lavorano altre 4 persone e ultimamente stiamo risentendo della crisi, il lavoro non va molto bene.
Così a inizio mese Marica, la fondatrice del magazine, scrive sulla chat del gruppo di lavoro che abbiamo e ci dice che deve indire una riunione perché ci deve parlare. Ci allarmiamo tutti, io che tra 6 mesi mi devo sposare, Francesca che ha appena avuto un bambino e anche Lorella (Lolly) e Luca (Luchino) che sono i più giovani.
Ah, dimenticavo, durante la pandemia abbiamo cominciato a lavorare in Smart e Marica ha pensato di farvi lavorare da remoto per 3 o 4 giorni a settimana per risparmiare almeno sui costi d’ufficio. Ecco perché là chat è diventata per noi uno strumento di lavoro… L’altro giorno infatti alla fine Marica ha cominciato ad anticipare che se le cose avessero continuato ad andare avanti così a fine anno avrebbe dovuto prendere una decisione.
Ci dice che servono delle idee e a me ne viene in mente una che viene accolta con favore da tutti.
Solo che non avevo idea che sarebbe stata l’inizio di un vero e proprio giallo”

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Anna, una giovane che lavora in una piccola rivista online indipendente, racconta una vicenda che mescola lavoro, crisi e un inatteso colpo di scena. La redazione, composta da cinque persone, sta attraversando un periodo difficile a causa della crisi economica e del calo di lettori. Marica, la fondatrice del magazine, ha annunciato sulla chat del gruppo una riunione urgente per discutere del futuro dell’attività, lasciando tutti preoccupati per il rischio di chiusura.

Tra i colleghi, ognuno vive la situazione con ansia: Anna, prossima alle nozze; Francesca, che ha appena avuto un bambino; e i più giovani Lorella (Lolly) e Luca (Luchino). Con il lavoro già ridotto in parte allo smart working per contenere i costi, la possibilità di ulteriori cambiamenti destabilizza tutti. Durante la riunione, Marica chiarisce che, se non ci saranno miglioramenti, sarà costretta a prendere decisioni difficili entro la fine dell’anno.

Anna propone un’idea per cercare di rilanciare il magazine, e questa viene accolta con entusiasmo da tutti i colleghi. In quel momento, sembra che ci sia finalmente una luce in fondo al tunnel, un’occasione per invertire la rotta. Tuttavia, quello che Anna non poteva immaginare era che questa proposta sarebbe stata l’inizio di un vero e proprio mistero.

Il “giallo” inizia quando qualcosa di strano comincia ad accadere nella gestione dell’idea. Informazioni che dovevano rimanere interne iniziano a trapelare, decisioni prese in gruppo vengono improvvisamente modificate senza spiegazioni, e tra i membri del team emergono sospetti e tensioni. Anna si trova così a indagare su cosa stia realmente succedendo, cercando di capire chi, all’interno del piccolo gruppo, potrebbe aver tradito la fiducia di tutti.

La storia diventa un intreccio tra la sopravvivenza del lavoro, il senso di squadra e il bisogno di risolvere un mistero che minaccia di compromettere ulteriormente il futuro del magazine. Anna condivide questa esperienza non solo per raccontare le difficoltà del suo settore, ma anche per riflettere sull’importanza della trasparenza e della fiducia in un ambiente di lavoro così fragile.

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