“mi chiamo Lidia e sono la mamma di Marta una 21enne scapestrata che non manca mai di farmi perdere la pazienza ogni giorno sempre di più grazie a qualche idea assurda che le salta in testa dal nulla. Poco fa le ho scritto per chiederle se stasera le va bene mangiare minestrone a cena visto che a pranzo di solito siamo sempre fuori casa entrambe, io in ufficio e lei all’università. Ebbene mia figlia mi risponde che da oggi non dovrò più prendermi il disturbo di cucinare anche per lei… leggete la chat che ho mandato per capire il perché. Ma come devo fare io con lei? Non lo so più davvero. Cosa deve fare una mamma per far crescere una figlia in modo sano e corretto in questo mondo folle e falso? Non ci capisco più niente e mi sento davvero disperata e impotente.”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
La nostra fan, Lidia, ha deciso di condividere una conversazione recente con sua figlia Marta, una ragazza di 21 anni che definisce affettuosamente scapestrata. Un’aggettivo che usa per descrivere il carattere imprevedibile e spesso spiazzante della figlia, capace ogni giorno di tirare fuori un’idea nuova e bizzarra che mette a dura prova la sua pazienza. Tutto è iniziato con un messaggio semplice: Lidia ha chiesto a Marta se per cena andasse bene il minestrone, dato che di solito pranzano fuori casa, lei in ufficio e la figlia all’università. Una domanda di routine, quotidiana, che però ha scatenato una risposta inaspettata da parte della figlia.
Marta le ha detto che da quel momento in poi non dovrà più preoccuparsi di cucinare anche per lei. Una risposta che ha lasciato Lidia disorientata e amareggiata.
Senza voler anticipare troppo, invita a leggere la loro chat per capire meglio le motivazioni di questa scelta improvvisa e il tono con cui è stata comunicata.
Oggi Lidia si sente confusa, frustrata e anche un po’ impotente. Si chiede cosa debba fare una madre per aiutare una figlia a crescere in modo sano, consapevole, in un mondo che lei stessa definisce folle e falso.
Racconta la sua esperienza con il desiderio di confronto, forse anche di conforto, sperando che qualcuno possa aiutarla a capire se sta sbagliando qualcosa o se certe sfide fanno semplicemente parte del difficile mestiere di essere genitori.
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