Cosa c’è di vero sulla politica carceraria del “Diritto a una telefonata” spesso vista nei film

Si può davvero fare una telefonata quando si viene arrestati?

 

Probabilmente avrete visto la scena centinaia di volte nei film e nei drammi polizieschi: qualcuno viene arrestato e portato in prigione, ma quando viene sbattuto in cella chiede di avere la sua unica telefonata. A volte questo viene usato per implorare aiuto per uscire dalla custodia, mentre in altri casi fa tutto parte del piano malvagio del cattivo, che userà il telefono per qualche scopo nefasto. Uno degli esempi più famosi è Il cavaliere oscuro, dove il caotico pagliaccio Joker usa la sua chiamata per far esplodere una bomba come parte dei suoi piani.

Purtroppo, per chiunque abbia intenzione di farsi arrestare nel prossimo futuro, l’idea che sia garantita una “telefonata” con qualcuno che possa aiutarvi non corrisponde a verità. È infatti uno di quei miti diffusi da film e programmi televisivi che è riuscito a diventare di dominio pubblico e ha fatto sì che tutti credessero di poter ricevere una telefonata gratuita in caso di arresto. Questo non vuol dire che la polizia possa rinchiudervi e gettare via la chiave, ma che avete dei diritti e che, se lo chiedete gentilmente, possono concedervi alcune cose.

Sarà la polizia a mettersi in contatto con la vostra persona di riferimento

Sebbene non abbiate il diritto di fare la vostra “telefonata” come nei film, quello che vi è consentito è informare qualcuno che siete stati arrestati. Tecnicamente si tratta di una vostra telefonata, ma in realtà si tratta più che altro di comunicare alla polizia i dettagli di una persona che conoscete e che pensate debba sapere che la polizia vi ha arrestato. Nella maggior parte dei casi non sarete voi a chiamare, ma un agente di polizia che si metterà in contatto con qualcuno per dirgli che siete stati arrestati per vostro conto.

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Uno dei classici stereotipi che si rivelano fondati è invece quello di non dover dire nulla fino a quando non si ha a disposizione un avvocato. La polizia deve chiedervi se desiderate una consulenza legale e deve fornirvi un avvocato con cui parlare in qualsiasi momento della giornata. Ci sono avvocati di turno che devono essere in grado di raggiungere una stazione di polizia entro 45 minuti e non vi costerà nulla. Se chiedete un aiuto legale, gli agenti non sono autorizzati a farvi domande fino a quando non si presenta qualcuno per aiutarvi. Anche se decidete di non volere l’assistenza legale, potete sempre cambiare idea in qualsiasi momento. Per riassumere dunque, no, non avrete la vostra “telefonata”, ma avrete il vostro avvocato. Non siamo al cinema, questa è la vita reale e non è all’altezza dello sfarzo e del fascino del grande schermo.

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