Pisolini in smart working: sempre più lavoratori li fanno

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Pisolini in smart working: sempre più lavoratori li fanno

| 07/01/2025
Fonte: Pexels

Ma solo il 10% degli intervistati lo ammette

  • Dopo la pandemia molti lavoratori in smart working si concedono un riposo post-pranzo, noto come “pisolino segreto”, per ricaricare le energie
  • Solo una piccola percentuale di lavoratori ammette apertamente di fare pisolini regolari durante l’orario di lavoro, con il 10% degli intervistati che confessa questa pratica
  • I dirigenti sono preoccupati per gli “abusi” del sistema
  • Studi suggeriscono che un pisolino di 20 minuti possa migliorare la produttività, aumentando l’energia e la concentrazione senza compromettere il sonno notturno
  • Se il riposo dura troppo a lungo, entrando nella fase di sonno profondo, può causare intontimento e ridurre l’efficacia lavorativa, rendendolo controproducente

 

Il fenomeno dei “pisolini segreti” sta emergendo sempre più tra i lavoratori in smart working, soprattutto da quando questa modalità di lavoro è diventata una prassi consolidata dopo la pandemia. Si tratta di un’abitudine che, seppur spesso sottintesa, sta guadagnando popolarità, in particolare nelle ore successive al pranzo. La “siesta maliziosa”, come la definisce The Guardian, è un fenomeno che riguarda principalmente i lavoratori da casa, che approfittano del comfort domestico per concedersi un riposo durante l’orario di lavoro. Questo pisolino, che può durare circa 20 minuti, ha poco di “malizioso” se considerato come una breve pausa per ricaricare le energie. Tuttavia, quando la siesta si prolunga oltre i limiti, rischia di compromettere la produttività.

Nonostante la sua crescente diffusione, il riposo durante l’orario di lavoro è un argomento che molti preferiscono non rivelare apertamente. Un sondaggio condotto recentemente dal Times ha rivelato che solo il 10% dei lavoratori britannici ammette di prendersi una pausa regolare per il sonno durante le ore lavorative. L’idea di un “pisolino segreto” non è mai vista di buon occhio dai datori di lavoro, che potrebbero sospettare un abuso del sistema. In effetti, secondo un altro sondaggio, oltre un terzo dei dirigenti desidera che i dipendenti siano presenti in ufficio almeno quattro giorni a settimana, per garantire un controllo maggiore sulle loro attività. Alcuni datori di lavoro arrivano addirittura a pensare di installare telecamere per monitorare i dipendenti durante le ore lavorative.

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Un sonnellino di 20 minuti può rinfrescare la mente e migliorare la concentrazione

Tuttavia diversi studi dimostrano che una breve pausa post-pranzo potrebbe effettivamente migliorare la produttività. In Paesi come la Spagna, la tradizione della “siesta” è da tempo integrata nelle ore di lavoro ed è stata dimostrata efficace, a patto che venga gestita correttamente. Un sonnellino breve di 20 minuti può infatti rinfrescare la mente e migliorare la concentrazione. Se, però, la durata del riposo si estende oltre il tempo consigliato, si può entrare nella fase 3 del sonno, quella profonda, e il risveglio può essere segnato da sensazioni di stordimento e fatica, che vanificherebbero gli effetti positivi.

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