È colpa dei pirati se gli Stati Uniti non hanno mai adottato il Sistema Internazionale di Unità di Misura

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È colpa dei pirati se gli Stati Uniti non hanno mai adottato il Sistema Internazionale di Unità di Misura

| 04/10/2024

Gli Stati Uniti sono una delle sole sette nazioni al mondo ad avere un sistema di misurazione diverso da quello convenzionale

  • Gli americani utilizzano per le unità di misura un sistema denominato “consuetudinario”
  • Verso la fine del 1700 il Segretario di Stato americano Thomas Jefferson voleva aderire al sistema di misura europeo
  • Il botanico Joseph Dombey salpò dalla Francia diretto negli Stati Uniti per convincere il Congresso a cambiare sistema di misura
  • Durante la traversata una tempesta dirottò la nave nel mar dei Caraibi
  • I pirati assaltarono l’imbarcazione e l’equipaggio, compreso lo scienziato, morirono in prigione

 

Gli americani utilizzano per le unità di misura un sistema denominato “consuetudinario”, sviluppato durante il periodo imperiale britannico. Tutte le unità di misura sono state riportate alle unità del Sistema Internazionale di Unità di Misura, utilizzato nel resto del mondo.

L’adozione del sistema francese

Ma come mai gli Stati Uniti non hanno aderito al Sistema Internazionale al pari delle altre nazioni? Secondo le fonti, l’intenzione di adeguarsi da parte del governo americano c’è stata per un certo periodo, ma poi è sfumata per una motivazione impensabile: i pirati.

Durante il periodo delle colonizzazioni gli Stati Uniti riscontravano difficoltà nei commerci per via del diverso sistema di misura: diventa molto difficile commercializzare i prodotti quando nessuno capisce esattamente il peso o le dimensioni di ogni cosa. All’epoca l’Europa stava aprendo la strada a vai metodi di misurazione, ma i francesi avevano un’opzione particolarmente interessante che poi è evoluta nel Sistema Internazionale di Unità di Misura.

Verso la fine del 1700, Thomas Jefferson, che fu il primo Segretario di Stato americano, desiderava legami economici più stretti con la Francia e cercò di convincere il Congresso ad adottare formalmente i nuovi standard di misurazione. Non riusciva però a raccogliere consensi senza uno scienziato che lo sostenesse.

La nave attaccata dai pirati

Così, con la benedizione del governo francese, il botanico Joseph Dombey salpò dalla Francia per gli Stati Uniti portando con sé un bastone che misurava esattamente un metro e un cilindro di rame con una maniglia in cima che pesava un chilogrammo. Lo scopo era di comparire di fronte al Congresso per convincere il governo americano ad adottare il sistema di misura internazionale.

Durante la traversata una violenta tempesta colpì la nave facendola deviare dalla rotta. Quando la tempesta si placò, Dombey e l’equipaggio si ritrovarono nel Mar dei Caraibi, zona infestata di navi pirata. L’imbarcazione su cui viaggiava lo scienziato fu presa d’assalto dai corsari e l’intero equipaggio fu imprigionato a Montserrat. In attesa di un riscatto che non arrivò mai, Dombey e l’equipaggio morirono in prigionia. Tutto il contenuto della nave fu messo all’asta e il chilogrammo, che avrebbe potuto ridefinire la misurazione americana, fu acquistato da Andrew Ellicott, che lo tramandò di generazione in generazione fino al 1952, quando fu donato a quello che oggi è noto come National Institute of Standards and Technology.

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Gli Stati Uniti abbandonarono l’idea di aderire al sistema europeo e svilupparono le proprie unità di misura. Ovviamente i pirati non sono stati l’unica causa. Nei secoli successivi ci furono altri tentativi ma i costi, il tempo e l’avversione dell’opinione pubblica hanno sempre impedito il cambio del sistema di misura. Gli Stati Uniti sono una delle sole sette nazioni al mondo che un sistema di unità di misura proprio.

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