Piramidi di Giza: scoperte due nuove strutture misteriose

Sono state individuate usando il georadar

 

Gli archeologi stanno facendo una scoperta senza precedenti presso le Piramidi di Giza, in Egitto, dove una struttura misteriosa ha catturato l’attenzione del mondo accademico. Utilizzando avanzati strumenti come il georadar, i ricercatori hanno esplorato l’area sotto il Cimitero Occidentale di Giza, rivelando due strutture sotterranee di notevole interesse. La prima di queste è descritta come poco profonda, con dimensioni di circa 10 metri di larghezza per 15 metri di lunghezza e una profondità inferiore ai 2 metri. La seconda struttura, invece, è più imponente, raggiungendo una profondità massima di 10 metri e appare collegata alla prima.

Ciò che rende queste scoperte così intriganti è la loro origine ambigua. Gli archeologi hanno osservato che la densità delle strutture differisce significativamente dal terreno circostante, suggerendo che siano state costruite dall’uomo e successivamente riempite. Questo tipo di formazioni sotterranee rappresenta un enigma perché non corrispondono agli schemi previsti per la zona. Il Cimitero Occidentale di Giza è noto per essere stato un luogo di sepoltura per membri della famiglia reale e ufficiali di alto rango, aggiungendo un livello di importanza storica a queste scoperte.

C’è un’anomalia significativa nella zona settentrionale del sito

Le prime analisi condotte tramite radar a penetrazione del terreno e tomografia a resistività elettrica hanno rivelato un’anomalia significativa nella zona settentrionale del sito, indicando la presenza di una struttura sconosciuta e la possibile connessione tra la struttura superficiale più piccola e quella più grande e profonda. Gli studiosi ipotizzano che l’anomalia potrebbe essere il risultato di una combinazione di materiali come sabbia e ghiaia o di spazi vuoti, suggerendo anche che la struttura superficiale potrebbe aver funzionato come un accesso alla struttura più grande sottostante.

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Tuttavia la natura precisa di queste formazioni rimane ancora da determinare, poiché non è chiaro il materiale che causa l’anomalia. Questo ritrovamento non solo solleva domande sulle antiche pratiche di costruzione egiziane, ma sottolinea anche l’importanza di ulteriori indagini per comprendere appieno l’estensione e la funzione di queste strutture sotterranee. In un contesto dove la conservazione della storia è cruciale, tali scoperte offrono una finestra unica nel passato millenario dell’Egitto e aprono la strada a nuove ricerche e interpretazioni nel campo dell’archeologia egiziana.

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