Le persone intelligenti hanno pochi amici: lo svela la scienza

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Le persone intelligenti hanno pochi amici: lo svela la scienza

| 15/08/2024
Fonte: Pixabay

Più è alto il quoziente intellettivo meno si ha bisogno degli amici

  • Due psicologi evoluzionisti hanno condotto un esperimento per indagare la vita relazionale di un campione di persone tra i 18 e i 29 anni
  • Gli studiosi hanno scoperto che il benessere delle persone in fatto di rapporti interpersonali è influenzato da due fattori
  • Si tratta della densità abitativa e dell’intelligenza
  • Le persone intelligenti sono più autonome e amano godersi sia momenti in compagnia che da sole
  • Lo studio ha portato alla formulazione della cosiddetta savannah theory of happiness

 

Siete persone solitarie? Non disperate: il fatto di avere pochi amici è stato associato a una maggior intelligenza. A sostenerlo è la scienza, che ha osservato che più alto è il quoziente intellettivo e minore è il bisogno di interagire con le altre persone. A trarre questa conclusione, in particolare, sono stati Satoshi Kanazawa e Norman Li, psicologi evoluzionisti della London School of Economics e Norman Lee dell’Università di Singapore.

Gli studiosi hanno condotto uno studio che ha coinvolto 15.000 persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni. In particolare, i ricercatori hanno esaminato la vita relazionale dei partecipanti, scoprendo che in questa fascia d’età il bisogno di interagire è più alto. Secondo quanto messo in luce dalla ricerca, però, ci sono altri due fattori inaspettati che hanno un’importante influenza sulla socialità e sul benessere: la densità abitativa e l’intelligenza.

La savannah theory of happiness

Gli esperti hanno scoperto che chi vive in luoghi densamente popolati è meno felice. A fare eccezione, però, sono le persone intelligenti: “I soggetti più intelligenti sono più capaci di vedere questa nuova situazione evolutiva, caratterizzata da un’elevata densità di popolazione, per ciò che è davvero: una condizione innocua e benigna che non richiede preoccupazione o disagio.

Perciò le persone più intelligenti hanno meno probabilità di soffrire di livelli di felicità minori in reazione ad una più alta densità abitativa, rispetto ai soggetti meno intelligenti“. Badate bene, però: le persone con un quoziente intellettivo più elevato non sono asociali. Più semplicemente, hanno una forte autonomia che fa sì che siano in grado di apprezzare la compagnia altrui ma anche la solitudine.

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La scoperta degli scienziati ha portato alla formulazione della cosiddetta “savanna theory of happiness“. Si tratta di una teoria secondo cui il cervello dell’essere umano moderno continuerebbe a funzionare meglio negli stessi contesti in cui vivevano anche i nostri antenati. L’ideale, quindi, sarebbe vivere in contesti rurali, all’interno di piccole comunità. A meno che non siate persone estremamente intelligenti, s’intende.

 

 

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