Piangere fa bene: le lacrime, che siano di paura, di commozione o di rabbia, ci aiutano a sfogarci e a scaricare la tensione. Perché, allora, gli uomini piangono meno delle donne? Secondo uno studio dell’Università di Pittsburgh, infatti, i maschi tendono a farlo ben cinque volte meno rispetto alle esponenti del genere femminile. Le motivazioni che spiegano questo fenomeno sono svariate, e spaziano dall’ambito culturale a quello prettamente biologico: scopriamole insieme.
In primo luogo, è innegabile che i maschi, sin dalla tenera età, siano spinti a sopprimere emozioni considerate indice di debolezza. Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, da bambino non si è sentito dire “Non piangere come una femminuccia!“. Il pianto, del resto, è considerato un gesto poco virile e, per questo, gli uomini tendono a reprimere la loro commozione e la loro tristezza. Eppure, nelle epoche storiche passate piangere era un simbolo di nobiltà d’animo: gli uomini lo facevano senza sperimentare vergogna o senso di colpa.
A dimostrare come le aspettative e le imposizioni culturali possano influenzare pesantemente l’espressione o, al contrario, la repressione delle emozioni è uno studio che ha messo in luce che, prima dell’adolescenza, bambini e bambine piangono in egual misura.
Un’interessante ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Cross Cultural Research, inoltre, ha svelato che nelle nazioni ricche le persone tendono a piangere di più rispetto a chi vive negli Stati più poveri. Secondo gli esperti, questa differenza non ha a che fare con il tasso di sofferenza, ma dipende dalla maggior libertà di espressione sperimentata da chi vive in nazioni caratterizzate da un più elevato benessere socio-economico.
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Infine, gli esperti hanno messo in luce che esiste anche una precisa caratteristica biologica in grado di spiegare perché gli uomini tendono a piangere meno delle donne. Il testosterone, che costituisce il principale ormone maschile, può contribuire all’inibizione del pianto. La prolattina invece, che al contrario è un ormone tipicamente femminile, tende a facilitarlo.
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