Tutta colpa della visione periferica
- È un luogo comune che gli uomini non trovino facilmente le cose, e questa difficoltà ha radici genetiche e evolutive
- Le ricerche dimostrano che le donne hanno una visione periferica più sviluppata, arrivando a coprire angoli visivi fino a 180 gradi, mentre gli uomini iniziano a perdere la nitidezza già a 45 gradi
- Gli uomini, storicamente cacciatori, hanno sviluppato la capacità di concentrarsi su oggetti lontani e in movimento, richiedendo un’attenzione ristretta e ignorando il contesto circostante
- Si ipotizza che il testosterone influenzi lo sviluppo dei neuroni nei centri visivi, contribuendo alle differenze nella percezione visiva tra uomini e donne
- Le differenze biologiche nella visione e nel controllo motorio possono influenzare il modo in cui uomini e donne affrontano situazioni comuni, come cercare oggetti smarriti
È un luogo comune affermare che gli uomini hanno difficoltà a trovare gli oggetti, ma questa percezione ha radici più profonde di quanto si pensi, legate alla genetica e all’evoluzione. Gli studi scientifici suggeriscono che le differenze tra i generi nella visione periferica possano influenzare questa tendenza, risalendo alle nostre origini di cacciatori-raccoglitori. La visione periferica è quella parte della vista che permette di percepire ciò che si trova ai lati del nostro campo visivo, senza dover spostare lo sguardo. Le ricerche hanno dimostrato che, in media, le donne possiedono una visione periferica più sviluppata rispetto agli uomini.
Questo significa che le donne sono in grado di percepire una gamma più ampia di oggetti e movimenti intorno a loro, arrivando a coprire un angolo visivo che può toccare i 180 gradi. Gli uomini, al contrario, iniziano a perdere la nitidezza della vista già a circa 45 gradi dal centro, con una tendenza a vedere in modo più “tunnellato”. Questa differenza nella percezione visiva ha una spiegazione evolutiva. Gli uomini, storicamente cacciatori, si sono adattati per concentrarsi su oggetti lontani e in movimento, affinando la loro capacità di focalizzarsi su un singolo bersaglio. Questa specializzazione ha richiesto un’attenzione ristretta, che escludeva il contesto circostante.
Il testosterone può influenzare lo sviluppo dei neuroni nei centri visivi
Dall’altro lato, le donne, che si occupavano della raccolta di alimenti e della protezione dei bambini, necessitavano di una visione periferica ampia per monitorare diverse situazioni contemporaneamente e garantire la sicurezza della loro famiglia. Diverse ricerche hanno supportato questa teoria analizzando il comportamento di uomini e donne in varie attività visive e motorie. Gli uomini tendono ad avere un miglior controllo motorio dei muscoli grossolani, facilitando azioni come il lancio di armi, mentre le donne eccellono nel controllo dei muscoli fini, necessari per afferrare oggetti con precisione.
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Inoltre si è ipotizzato che il testosterone possa influenzare lo sviluppo dei neuroni nei centri visivi, contribuendo ulteriormente alle differenze tra i sessi nella percezione visiva. Questa predisposizione biologica, derivata dalla selezione naturale, spiega non solo le capacità visive diverse, ma anche come queste possano influenzare le interazioni quotidiane e il modo in cui uomini e donne affrontano situazioni comuni, come cercare un oggetto smarrito.
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- https://www.focus.it/comportamento/psicologia/perche-uomini-non-trovano-mai-cose
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- https://www.geopop.it/perche-gli-uomini-spesso-non-trovano-le-cose-la-diversita-genetica-nella-visione-periferica/