Perché tutti credono di avere ragione? Il meccanismo psicologico

Le opinioni altrui sono sempre sbagliate? Ecco come ci inganna la nostra mente

 

Avete mai sentito parlare di bias? Con questo termine si fa riferimento alle distorsioni che le persone attuano nella valutazione di fatti e avvenimenti. Questi costrutti sono fondati su ideologie e pregiudizi che ci fanno cadere in errore. Recentemente, gli esperti hanno identificato un nuovo bias, chiamato illusione dell’adeguatezza dell’informazione.

Basandoci su questa credenza, tendiamo a ritenere di avere tutte le informazioni necessarie per farci un’opinione, senza considerare che – per forza di cose – ci manca una buona fetta della storia. I ricercatori hanno spiegato che ci sono cose che non sappiamo di sapere poiché ne ignoriamo l’esistenza. Da qui ha origine questo bias che ci fa credere di avere ragione: “Il problema è che le persone non tengono conto degli unknown unknowns“. Questo costrutto va a braccetto con il bias noto come realismo ingenuo, che ci spinge a credere che la nostra visione sia oggettiva, rendendoci difficile accettare le opinioni altrui.

Come combattere il bias dell’illusione dell’adeguatezza dell’informazione

Per individuare il nuovo bias, i ricercatori hanno condotto un esperimento a cui hanno preso parte 1.261 persone. Ai partecipanti è stato chiesto di leggere un articolo riguardante un ipotetico problema di carenza di acqua in una scuola. I volontari sono stati divisi in tre gruppi: al primo è stato somministrato uno scritto che proponeva come soluzione l’unione dell’istituto a un’altra scuola; al secondo, invece, un pezzo in cui si sosteneva che l’espediente per ovviare al problema fosse esattamente l’opposto.

Il terzo gruppo di controllo, invece, ha avuto la possibilità di leggere entrambi gli articoli, godendo di una visione più completa. Dai risultati dello studio è emerso che la maggior parte delle persone, indipendentemente dal proprio gruppo di appartenenza, riteneva di possedere tutte le informazioni necessarie per fornire una valutazione oggettiva della questione. I membri del terzo gruppo, però, hanno mostrato la tendenza a ponderare con maggior accuratezza la propria opinione, risultando anche disposti a cambiare idea rispetto alla soluzione considerata inizialmente più idonea.

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Ciò dimostra che rendersi conto che ci mancano delle informazioni cruciali rispetto ad alcuni temi complessi è il modo migliore per combattere il bias dell’illussione dell’adeguatezza dell’informazione. Solo riconoscendo che la nostra visione è parziale e soggettiva potremo impegnarci per colmare le lacune e metterci in gioco per comprendere le opinioni altrui.

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