Pensate a due persone che si baciano appassionatamente. Non c’è dubbio: se lo facessero con gli occhi aperti, il gesto perderebbe di magia e romanticismo. Gli psicologi della Royal Halloway, presso l’Università di Londra, hanno cercato di capire qual è la spiegazione scientifica che ci spinge a chiudere gli occhi mentre ci scambiamo quest’effusione.
Per farlo, gli studiosi hanno condotto un test. A sedici volontari è stato chiesto di svolgere dei compiti mentali e visivi mentre dei dispositivi applicati sulle loro mani emettevano delle vibrazioni. La ricerca ha messo in luce che il cervello umano fatica a elaborare gli input visivi in presenza di altri stimoli sensoriali, in particolare se di tipo tattile. Ciò significa che, durante il bacio, siamo naturalmente portati a chiudere gli occhi per concentrarci su altri aspetti di questa esperienza, come la sensazione che percepiamo dalle labbra e dalle lingue che si sfiorano e si toccano.
Ci sono altri peculiari effetti che l’atto di baciarsi esercita sul nostro cervello e, più in generale, sul corpo. Scambiarsi dei baci appassionati aumenta la produzione di dopamina, accrescendo la sensazione di piacere. Non a caso, un bacio tira l’altro: il senso di esaltazione e appagamento che proviamo ci spinge a ripetere l’azione che procura benessere.
Sapevate che baciarsi fa bene al sistema immunitario? Durante questo gesto romantico, infatti, avviene un processo non altrettanto poetico, ma decisamente utile: ci scambiamo da 10 milioni a 1 miliardo di batteri e virus con il partner. Questo incrementa la produzione di nuovi anticorpi, in grado di difenderci dalle malattie.
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Infine, non ci resta che tornare alle origini per scoprire perché gli esseri umani si baciano. Secondo la teoria antropologica più accreditata, questo gesto nacque nella preistoria, quando le nostre antenate, per nutrire i loro piccoli, erano solite sminuzzare il cibo con la bocca per poi passarlo in quella dei bambini, attraverso una sorta di “bacio primitivo”.
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