Perché le persone hanno paura degli animali? Un nuovo studio lo rivela

Tutta colpa della crescente disconnessione dall’ambiente

 

L’ambiente urbano ha progressivamente allontanato l’uomo dalla Natura e dalle sue molteplici forme di vita, generando crescente apprensione (come dimostrato dalle ricerche online). Per chi risiede in città, la paura verso gli animali e i fenomeni naturali supera quella dei residenti in ambito rurale e gli studi analizzati dai ricercatori dell’Università di Turku (Finlandia) avvalorano tale conclusione. In nazioni con una densa popolazione urbana, si osserva un interesse più accentuato verso un vasto assortimento di fobie legate al mondo naturale, suggerendo che la vita cittadina sia maggiormente connessa a sentimenti di timore e disgusto nei confronti della Natura. Lo studio si concentra sul nostro proposito innato di interagire con la fauna e la flora circostanti, ovvero la biofilia. Malgrado tale innata affinità, sempre più individui manifestano reazioni incontrollate, paure e fobie gravi verso specifiche specie animali o elementi naturali.

È comune incontrare persone terrorizzate dai ragni (aracnofobia) o dai serpenti (ofidiofobia), ma anche dagli insetti (entomofobia). Queste forme di biofobie sono sempre più diffuse, soprattutto nelle città. Istituendo un legame con il nostro passato evolutivo, la paura è stata cruciale per garantire la sopravvivenza della nostra specie sul pianeta. Il timore di animali potenzialmente pericolosi o velenosi, come tigri o serpenti, ha permesso ai nostri antenati di sviluppare strategie di difesa che contrastassero o prevenissero i loro attacchi. Tuttavia molte delle biofobie attuali riguardano creature che non sono né feroci né letali. I ricercatori ipotizzano che questo cambiamento possa essere correlato alla crescente disconnessione dall’ambiente naturale causata dall’urbanizzazione, dove gli incontri con gli animali sono divenuti molto meno comuni.

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L’interesse per le biofobie è in aumento in tutto il mondo

Al fine di comprendere l’ampiezza delle biofobie nella società moderna, gli autori dello studio hanno analizzato dati relativi alle ricerche online degli utenti in tutto il mondo. Sono stati presi in considerazione l’interesse (misurato in termini di accessi alle ricerche) per 25 diverse forme di biofobia e 25 fobie non correlate alla natura come gruppo di controllo. I risultati hanno evidenziato come l’interesse per le biofobie sia in aumento in tutto il mondo, con almeno 17 delle 25 biofobie prese in esame. Non solo, ma i risultati raccolti indicano anche una maggiore prevalenza di diverse biofobie nei Paesi con una popolazione urbana più numerosa e più antica, ovvero quelli che hanno subìto urbanizzazione in passato. Questo studio sostiene l’ipotesi che la vita in città porti a una crescente disconnessione dalla Natura, poiché le persone delle aree urbane sono meno propense a fare esperienze con piante e animali. Questa disconnessione si traduce, purtroppo, in paura e disgusto verso altre forme di vita.

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