Sai perché non viviamo fino a 200 anni? La “colpa” è dei dinosauri

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Sai perché non viviamo fino a 200 anni? La “colpa” è dei dinosauri

| 19/10/2024
Fonte: Pexels

I mammiferi furono costretti a riprodursi rapidamente per sopravvivere

  • La durata limitata della vita umana potrebbe avere origine dai primi mammiferi, costretti a riprodursi velocemente per sopravvivere ai predatori come i dinosauri
  • Questa pressione evolutiva ha portato alla perdita di geni legati alla longevità, come quelli per la riparazione cellulare e la protezione dai danni esterni
  • I mammiferi, rispetto ad altre specie, sono oggi più vulnerabili all’invecchiamento precoce, probabilmente a causa di una degradazione genetica avvenuta nel passato
  • A differenza dei rettili, che possono rigenerare i denti, i mammiferi si sono evoluti concentrandosi più sulla sopravvivenza immediata che sulla longevità
  • Alcuni mammiferi, come balene e umani, sfidano queste limitazioni evolutive, riuscendo a vivere molto più a lungo rispetto ad altri mammiferi

 

La durata della vita umana, limitata rispetto a quella di alcune altre specie, potrebbe avere radici lontane, risalenti all’epoca dei dinosauri. Secondo il microbiologo João Pedro de Magalhães dell’Università di Birmingham, i primi mammiferi, che coesistevano con i dinosauri, furono costretti a riprodursi rapidamente per sopravvivere, data la costante minaccia di predatori giganteschi come il T. rex. Questa pressione evolutiva potrebbe aver influenzato lo sviluppo genetico, portando alla perdita di alcuni geni cruciali per la longevità, dando così origine a quella che viene definita una sorta di “collo di bottiglia della longevità”.

Durante l’era dei dinosauri, i mammiferi notturni si trovavano alla base della catena alimentare e la necessità di una riproduzione veloce era essenziale per garantirne la sopravvivenza. Nel corso del tempo è probabile che i geni responsabili della riparazione cellulare e della protezione dai danni esterni, come le radiazioni ultraviolette, si siano degradati. Studi recenti hanno mostrato che gli antenati dei mammiferi, così come i marsupiali e i monotremi, hanno perso la capacità di produrre enzimi che aiutano a riparare i danni causati dall’esposizione al sole. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui oggi siamo più vulnerabili all’invecchiamento precoce e richiediamo l’uso di filtri solari per proteggerci.

I mammiferi si sono concentrati più sulla sopravvivenza immediata che sulla longevità

Un’altra interessante differenza evolutiva tra mammiferi e rettili riguarda la dentizione. Mentre i mammiferi hanno un numero limitato di denti, alcuni rettili, come i coccodrilli, possono rigenerarli per tutta la vita. Questo suggerisce che le priorità evolutive dei mammiferi si sono concentrate più sulla sopravvivenza immediata che sulla longevità, data la pressione esercitata dai dinosauri.

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Nonostante queste limitazioni genetiche, ci sono delle eccezioni nel regno dei mammiferi. Le balene e gli esseri umani, ad esempio, possono vivere molto più a lungo rispetto ad altri animali, superando spesso il secolo di vita. Questo fenomeno solleva domande su come alcuni mammiferi abbiano sviluppato meccanismi per vivere più a lungo, nonostante le pressioni evolutive che hanno ridotto la durata della vita di altri.

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