Perché non possiamo farci il solletico da soli?

Il fenomeno del solletico ha affascinato per secoli filosofi e scienziati e continua a essere oggetto di studi neuroscientifici

 

Tutti quanti almeno una volta nella vita abbiamo subito il solletico, che si verifica di solito in un contesto di relazioni intime: i genitori solleticano i loro figli piccoli, così come fratelli, partner e amici intimi a volte si solleticano a vicenda.

Autoindursi il solletico

Le aree del corpo più comunemente interessate dal solletico sono i fianchi e l’addome, il collo, le ascelle, le piante dei piedi. Il contatto delle mani con queste zone provoca risate e movimenti inconsulti. Tuttavia, è praticamente impossibile autoindursi il solletico. Questo fenomeno ha affascinato filosofi e scienziati per secoli, da Aristotele a Galileo Galilei, e continua a essere oggetto di studi neuroscientifici. Se possiamo ridere e sussultare quando qualcuno ci tocca sui fianchi in altre parti del corpo, perché non dovremmo avere la stessa risposta se ci facciamo il solletico da soli? La differenza dipende dal modo in cui il cervello elabora le informazioni sensoriali del corpo.

La risposta del cervello

Quando si tenta di farsi il solletico da soli, il cervello prevede il movimento e la sensazione risultante, attenuando così la risposta. Questa previsione riduce l’elemento di sorpresa, fondamentale per provocare la reazione al solletico. Inoltre, studi hanno dimostrato che il cervelletto, responsabile della coordinazione motoria, gioca un ruolo chiave in questo processo di previsione e modulazione delle sensazioni auto-generate. Ecco perché, ad esempio, non ti accorgi davvero se il tuo braccio si strofina contro il tuo fianco quando cammini, ma ti spaventeresti se qualcun altro ti toccasse in modo simile.

Se il nostro cervello non avesse la capacità di tenere traccia dei movimenti del nostro corpo e delle sensazioni che causano, ci sentiremmo costantemente come se venissimo toccati, punzecchiati e stimolati, e sarebbe difficile dedicare la nostra attenzione a qualsiasi altra cosa.

Quando proviamo a farci il solletico da soli, quindi, il cervello sa che le dita che punzecchiano i fianchi sono del suo corpo e quindi riduce o annulla la risposta sensoriale.

L’esperimento

In uno studio i ricercatori hanno costruito una macchina per il solletico per vedere se potevano ingannare il cervello sui movimenti autogenerati. I soggetti esaminati dovevano prodursi il solletico tirando una leva della macchina. I ricercatori hanno scoperto che potevano aumentare la sensazione di solletico per il soggetto dissociando leggermente l’azione del soggetto di tirare la leva dall’azione della macchina per il solletico. Aggiungere un ritardo di meno di un secondo tra la trazione della leva da parte del soggetto e l’azione della macchina per il solletico era sufficiente per ingannare il cervello e attivare la risposta sensoriale.

Leggi anche Gli animali soffrono il solletico? Risponde la scienza

Inoltre, la ricerca ha evidenziato che il solletico potrebbe avere una funzione sociale, facilitando l’interazione e il legame tra individui. La risata provocata dal solletico è considerata una forma di segnalazione sociale che indica disponibilità al gioco e all’interazione. Questo comportamento è osservato anche in altri mammiferi, suggerendo una radice evolutiva comune.

Share