Sbalzi d’umore, irritabilità, ansia, pianti inspiegabili, sono sintomi che annunciano l’arrivo del ciclo e che colpiscono in misura diversa quasi nove donne su dieci. La tanto temibile “sindrome premestruale”, spesso considerata “fatale” per gli uomini che non riescono a nascondersi in tempo dalle ire di una donna in pre-ciclo, è un vero e proprio disturbo, ma per fortuna esistono terapie per gestirla.
“Per il 15-20% delle donne, i sintomi sono abbastanza gravi da interrompere le proprie attività quotidiane“, ha spiegato in un editoriale del Journal of Women’s Health la professoressa Elisabeth Bertone-Johnson, docente di epidemiologia all’Università del Massachusetts.
La specialista in sindrome premestruale ha aggiunto che “circa il 3-8% delle donne con gravi sintomi emotivi soddisfano anche i criteri del disturbo disforico premestruale (PMDD)”. Un’entità che ha fatto il suo ingresso ufficiale nel manuale di riferimento degli psichiatri americani (il DSM) solo nel 2013. Si tratta di una forma estrema di sindrome premestruale. La differenza principale tra la sindrome premestruale è la gravità e la durata dei sintomi.
Gli sbalzi d’umore e altri sintomi sono molto comuni: secondo una stima, almeno il 90% delle donne che hanno un ciclo mestruale sperimentano i sintomi fisici o psicologici della sindrome premestruale. Per la maggior parte delle donne, i sintomi non sono gravi. Tuttavia, anche il disturbo disforico premestruale non è raro. Di solito si sviluppa intorno ai 20 anni e può peggiorare nel tempo.
Naturalmente tutto questo è causato dagli ormoni, i quali giocano un ruolo fondamentale nel disturbo disforico premestruale. Ad ogni modo, ciò che confonde i ricercatori è che le donne che soffrono di questo problema possono avere livelli di ormoni perfettamente normali. La professoressa Ellen Gold e i suoi colleghi dell’Università della California hanno scoperto che le donne che soffrono di disturbo disforico premestruale hanno maggiori probabilità di avere anche una sindrome infiammatoria. “Questo potrebbe cambiare l’approccio terapeutico. I farmaci antinfiammatori potrebbero essere utili per il trattamento di questi sintomi”, ha commentato.
Per i casi che non richiedono l’intervento di un medico, esistono alcuni rimedi che potrebbero aiutare a ridurre la frequenza e la gravità degli sbalzi d’umore premestruali. Ad esempio, può essere utile tenere un diario dell’umore, per riconoscere le cause ormonali delle varie fluttuazioni, e anticipare il loro verificarsi. Anche seguire una dieta equilibrata a basso contenuto di zuccheri aggiunti, sodio e caffeina può aiutare a stabilizzarsi.
Inoltre, si consiglia un regolare esercizio fisico. Secondo il MGH Center for Women’s Mental Health, può ridurre i sintomi emotivi e fisici della sindrome premestruale e del disturbo disforico premestruale. Yoga, meditazione o anche sedute di psicoterapia possono aiutare a ridurre i livelli di stress e bilanciare l’umore.
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Infine, secondo una revisione del 2017 di otto studi randomizzati controllati, la medicina a base di erbe nota come agnocasto è un trattamento sicuro ed efficace per entrambi i disturbi, così come l’assunzione di integratori di calcio: uno studio del 2017 ha scoperto che possono migliorare l’ansia, la depressione e gli sbalzi d’umore nei giorni che precedono il ciclo.
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