Perché quando siamo in imbarazzo diventiamo rossi?

Vergogna e rossore: qual è il collegamento?

 

Spesso, trovandosi in una situazione imbarazzante, la sensazione di disagio aumenta a causa della consapevolezza che il proprio incarnato è diventato paonazzo. Perché accade? È la domanda a cui ha cercato di rispondere un team di ricercatori dell’università di Amsterdam. Gli scienziati hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 60 ragazze con un’età compresa tra i 16 e i 20 anni.

Alle volontarie è stato chiesto a sorpresa di esibirsi in un karaoke, scegliendo tra sole quattro canzoni disponibili: Let It go di Elsa di Arendelle, Hello di Adele, All The Things She Said delle t.A.T.u. e All I Want For Christmas Is You di Mariah Carey. Si tratta di brani non esattamente alla portata canora di chiunque, appositamente selezionati per la loro difficoltà: i virtuosismi vocali richiesti per la performance avrebbero senza dubbio messo in imbarazzo tutte le partecipanti, o quasi, così da permettere ai ricercatori di esaminare le reazioni delle povere malcapitate. Senza contare, poi, che le loro esibizioni sono persino state filmate.

A farci arrossire è l’aumento dell’attività del cervelletto

Dopo una settimana dall’imbarazzante performance, le volontarie sono state invitate nuovamente in laboratorio per visionare i video delle performance proprie e altrui. Durante la riproduzione dei filmati, gli scienziati hanno monitorato l’attività cerebrale delle volontarie mediante una risonanza magnetica funzionale.

Grazie alla scansione cerebrale, è stato possibile determinare che a causare disagio è l’incremento dell’attività del cervelletto, una regione collegata all’attivazione fisiologica causata dalle emozioni. Questo, a sua volta, provoca un aumento dell’afflusso di sangue a parti del corpo come guance, orecchie e collo, responsabile del rossore.

Leggi anche: Vergogna tossica: come superare ipercriticismo e senso di colpa

Inoltre, durante il test è stata rilevata una maggior attivazione della corteccia visiva, poiché le partecipanti erano molto concentrate sulla loro performance. Al contrario, le regioni implicate nel lavoro di mentalizzazione, ovvero la capacità di immaginare i pensieri degli altri, non si sono attivate. Gli scienziati hanno spiegato che questo dimostra che le persone non si sentono in imbarazzo a causa dei giudizi che temono che gli altri possano formulare su di loro, ma perché si sentono particolarmente osservate ed esposte.

 

 

Share