Perché i gatti amano sedersi nei quadrati?

L’esperimento sulle illusioni ottiche

 

Chiunque abbia un gatto sa che questi felini amano infilarsi in spazi ristretti e confortevoli, dalle scatole ai cestini della biancheria. Ma una curiosa osservazione ha spinto un team di scienziati a studiare un fenomeno ancora più insolito: i gatti tendono a sedersi anche su semplici forme quadrate disegnate a terra. Per approfondire questo comportamento, un gruppo di ricercatori della City University of New York e della School of Psychology and Public Health in Australia ha condotto uno studio sulle capacità cognitive dei gatti e sulla loro percezione delle illusioni ottiche. L’esperimento mirava a scoprire se i gatti potessero riconoscere contorni illusori, ovvero forme che il cervello percepisce anche se non sono effettivamente delineate

A causa delle restrizioni legate alla pandemia, lo studio si è svolto attraverso un approccio di citizen science: i proprietari di gatti hanno ricevuto materiali per creare tre tipi di configurazioni sul pavimento di casa. Una era un quadrato fatto con del nastro adesivo, un’altra un’illusione ottica nota come quadrato di Kanizsa (creata con forme a “Pac-Man” che suggeriscono un contorno invisibile), e l’ultima una variante di controllo che non dava la percezione della forma quadrata.

Solo 30 hanno portato a termine l’intero esperimento

Dai risultati è emerso che i gatti si sedevano nelle aree quadrate reali e nelle illusioni Kanizsa, ma ignoravano la configurazione di controllo. Questo suggerisce che i gatti possiedono la capacità di percepire i contorni illusori, una caratteristica già studiata in altri animali e fondamentale per riconoscere forme e ostacoli nell’ambiente. Tuttavia lo studio ha dovuto affrontare alcune limitazioni. Dei 500 partecipanti iniziali, solo 30 hanno portato a termine l’intero esperimento, probabilmente a causa della sua durata di sei giorni.

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Per ovviare a questo problema, i ricercatori suggeriscono che studi futuri prevedano test più brevi per aumentare il tasso di completamento. Un’altra domanda rimasta senza risposta riguarda il confronto tra gatti domestici e selvatici: questi ultimi, non vivendo in ambienti con angoli e pareti, potrebbero percepire diversamente le illusioni ottiche. Indagare ulteriormente su questi aspetti potrebbe aiutare a comprendere meglio le capacità cognitive dei felini e il loro modo di interagire con lo spazio che li circonda.

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