Il caratteristico tremore che i cani manifestano quando sono bagnati non è casuale, ma il risultato di un sofisticato meccanismo naturale. Al centro di questo comportamento c’è un recettore cutaneo specifico, il C-LTMR, presente nei mammiferi pelosi. Questo recettore risponde a stimoli leggeri come gocce d’acqua sulla zona del collo, scatenando un movimento riflesso volto a rimuovere liquidi o altri elementi fastidiosi dalla pelliccia.
Studi recenti condotti su topi hanno confermato questa teoria. Attraverso modificazioni genetiche, i ricercatori hanno disattivato specifici recettori cutanei per analizzarne il comportamento. I topi privati dei recettori per il rilevamento meccanico non mostravano il tipico tremore, mentre quelli privati dei recettori per la temperatura continuavano a reagire agli stimoli. Questi risultati hanno chiaramente indicato che il riflesso è innescato da stimoli meccanici, non da cambiamenti termici.
Il tremore non è solo un gesto casuale, ma un sofisticato meccanismo difensivo evolutivo. Serve a liberare la pelliccia da stimoli potenzialmente dannosi, come parassiti o acqua, garantendo così maggiore comfort e protezione agli animali. È interessante notare che questo comportamento segue schemi ben definiti, con frequenze di movimento costanti tra le diverse specie. Nonostante gli avanzamenti nella comprensione di questo fenomeno, ci sono ancora aspetti irrisolti. Ad esempio, non è chiaro se gli esseri umani, che hanno una pelle priva di peli, abbiano mantenuto una risposta analoga.
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Alcuni brividi che si avvertono in risposta a tocchi leggeri potrebbero rappresentare un lontano residuo evolutivo di questo riflesso. Un ulteriore mistero riguarda il motivo per cui i cani tendono ad avvicinarsi agli umani prima di scrollarsi di dosso l’acqua. Questo comportamento, apparentemente innocuo ma spesso fonte di disappunto per chi si trova nei paraggi, rimane ancora privo di una spiegazione scientifica certa, lasciando spazio a nuove ricerche future.
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