Sbagliare un calcio di rigore decisivo può capitare a tutti, persino ai campioni. Perché succede? Uno studio scientifico ha indagato il fenomeno offrendo un’affascinante spiegazione. La ricerca è stata condotta da un team di scienziati della Carnegie Mellon University, in Pennsylvania. Nel corso del loro studio, i ricercatori hanno addestrato un gruppo di macachi a raggiungere un piccolo bersaglio mobile, compiendo una serie di movimenti precisi e rapidi.
In caso di successo, le scimmie avrebbero ricevuto diverse quantità di acqua e zucchero. Durante l’esperimento, gli studiosi hanno monitorato l’attività neuronale degli animali, scoprendo un meccanismo davvero particolare: i macachi modulavano il loro impegno e il processo di pianificazione motoria sulla base dell’attrattività della ricompensa. Quindi, più il premio in palio risultava allettante, più le cellule della corteccia motoria aumentavano la loro attività. Eppure, in caso di ricompense estremamente alte, il meccanismo è andato in tilt, rendendo più difficile per le scimmie eseguire i movimenti con precisione.
Secondo gli autori dello studio, il fenomeno osservato sarebbe lo stesso che colpisce i grandi campioni che sbagliano un calcio di rigore importante. Il premio tanto alto, come l’idea di vincere un’ambita finale, porterebbe il nostro cervello a incepparsi, facendo cilecca. Insomma, a quanto pare è proprio il nostro cervello a sabotarci in vista di glorie bramatissime.
Vi state chiedendo perché si verifica questo detestabile meccanismo? Inizialmente, gli studiosi avevano ipotizzato che a causare il fallimento fosse la troppa motivazione: il raggiugimento di una ricompensa grandiosa ci renderebbe troppo eccitati e scarsamente concentrati. Dopo aver condotto l’esperimento, tuttavia, gli studiosi hanno concluso che molto probabilmente la causa alla base di questo fenomeno è un’altra: la paura.
Leggi anche: La Scienza lo conferma: lo stress spinge il cervello a desiderare dolci e alimenti calorici
Infatti, l’ansia e il terrore di sbagliare e dover rinunciare a un premio ardentemente agognato genererebbero un senso di pressione che non farebbe altro che peggiorare le nostre performance. Non a caso, più abbiamo paura, più i risultati delle nostre attività diventano insoddisfacenti.
Share