Perché, anche se impegnati, siamo tentati da altre persone?

Tutta colpa dell’effetto Coolidge

 

Vi siete mai chiesti perché, dopo un po’, ci “stufiamo” della persona che abbiamo accanto? Non parliamo di problemi di affinità caratteriale, quanto proprio del desiderio che sfuma. Una situazione che porta tante persone a lasciarsi, ma ancora di più tante altre a tradire il partner alla ricerca di una “avventura”. Ebbene, tutto ciò ha una ragione scientifica.

Con il passare del tempo è infatti comune che alcune persone sperimentino una diminuzione del desiderio verso il proprio partner, un fenomeno che può essere compreso meglio attraverso la comprensione di quello che è stato ribattezzato effetto Coolidge. Si tratta di un comportamento comune in molti mammiferi, compresi gli esseri umani, che si manifesta come un aumento del desiderio intimo verso nuovi partner rispetto a quelli con cui si è già avuto un rapporto intimo.

Il nome deriva da un aneddoto che ha avuto come protagonista

Questo fenomeno ha una base biologica legata alla produzione di dopamina, una sostanza chimica che stimola il desiderio nell’organismo. Tuttavia la ragione principale dell’effetto Coolidge risiede nella natura stessa, In pratica, infatti, l’unione con più partner consente una maggiore diversità genetica nella specie, aumentando così le possibilità di sopravvivenza.

L’origine del nome “effetto Coolidge” deriva da un aneddoto che ha a che fare con il 30° presidente degli Stati Uniti, Calvin Coolidge (1872-1933). Durante una visita a una fattoria con sua moglie, Coolidge apprese dal contadino locale che i galli si accoppiavano con diverse galline ogni giorno. In risposta a questa informazione, Coolidge fece un commento scherzoso affermando: “Dillo alla signora Coolidge”. Ciò ha portato a dare il nome a questo fenomeno, anche se il presidente non era consapevole che l’effetto Coolidge riguardasse sia gli uomini che le donne.

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