“Vi voglio raccontare un po’ della mia storia, perché mi hanno detto che scrivere fa bene e aiuta a elaborare le cose brutte. Mia moglie è mancata poco più di due anni fa. Eravamo finalmente entrambi in pensione. È stata una mazzata: tutti i viaggi che avevamo programmato di fare, le cose belle, il tempo da “vecchi” che finalmente potevamo condividere… Mi sembrava di non poter sopravvivere, il mondo mi era crollato addosso. Ce l’ho fatta solo grazie alle mie figlie e ai miei nipoti. Loro sono la mia vita e mi dedico a loro in ogni modo che mi è possibile. Soprattutto i miei nipoti mi hanno dato tanta gioia, e mia figlia mi accusa di viziarli. All’inizio andava bene così, pensare a loro mi bastava. Poi però la tristezza è tornata… Alla fine a casa la sera ero sempre solo. Le mie figlie e i miei nipoti giustamente hanno una loro casa, e i miei amici hanno fortunatamente ancora le loro mogli. E allora ho avuto questa idea un po’ folle: perché non cambiare, perché non provare a rifarmi una vita? Anche se non sono più giovanissimo, non sono da buttare. Ho ancora tanto affetto da dare. Però avevo paura di cosa avrebbero detto i miei figli. Potevano accettare che il loro padre potesse pensare a se stesso? Qui vi mando i messaggi di come è andata tra me e mia figlia…”
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