Hai paura di chiamare le persone con il proprio nome? Forse soffri di alessinomia

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Hai paura di chiamare le persone con il proprio nome? Forse soffri di alessinomia

| 20/03/2025
Fonte: Pexels

Si percepisce il nome come troppo intimo

  • L’alessinomia è la difficoltà nel chiamare le persone con il proprio nome, una condizione associata all’ansia sociale
  • Questo fenomeno è stato definito solo nel 2019 da un gruppo di ricercatori, ed è ancora poco studiato
  • Alcune persone sperimentano disagio anche con i propri cari, percependo l’uso del nome come troppo formale o troppo intimo
  • Chi soffre di alessinomia spesso evita di pronunciare i nomi e usa pronomi o titoli generici per rivolgersi agli altri
  • Un esempio pratico è il modo in cui i bambini chiamano le maestre, preferendo il titolo “maestra” anziché il nome proprio

 

L’alessinomia è una condizione poco conosciuta ma sempre più diffusa, che porta le persone a provare ansia e disagio nel chiamare gli altri per nome. Questo comportamento può sembrare insolito, ma per chi lo vive ha un impatto reale sulle relazioni quotidiane. Il termine è stato coniato nel 2019 da un gruppo di studiosi per descrivere questa particolare forma di evitamento sociale, che può presentarsi con diversi livelli di intensità.

Alcune persone sperimentano questa difficoltà in maniera generalizzata, mentre altre ne soffrono solo con determinate figure, come familiari o amici stretti. Per alcuni chiamare qualcuno per nome sembra eccessivamente formale e distaccato, mentre per altri può risultare troppo intimo e carico di significato. Questo avviene perché il nome proprio è un elemento identitario potente, che esprime il grado di vicinanza o distanza tra due persone.

Ha una correlazione con l’ansia sociale e i meccanismi di evitamento

Chi ha difficoltà a usare i nomi propri tende a ricorrere a soluzioni alternative, come l’uso di pronomi, titoli o appellativi generici. Ad esempio, invece di dire “Luca”, potrebbe preferire un semplice “tu” o “ehi”, oppure utilizzare ruoli come “dottore”, “professore” o “signora”. Questo comportamento è particolarmente evidente nei contesti scolastici: molti bambini, pur sapendo il nome della propria maestra, scelgono di chiamarla semplicemente “maestra”, per mantenere una distanza rispettosa ed evitare un contatto percepito come inappropriato.

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L’alessinomia non è ancora stata ampiamente studiata, ma sembra avere una correlazione con l’ansia sociale e i meccanismi di evitamento. Sebbene possa sembrare un dettaglio di poco conto, per chi ne soffre può diventare un ostacolo significativo nelle interazioni quotidiane, influenzando la comunicazione e il modo in cui vengono gestite le relazioni interpersonali. Approfondire questa condizione potrebbe aiutare a comprenderla meglio e a trovare strategie efficaci per affrontarla.

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