Fonte: Pexels
Un uomo di 22 anni ha trascorso tre giorni intrappolato in fondo a un pozzo profondo 12 metri perché gli abitanti del villaggio che hanno sentito le sue grida di aiuto hanno pensato che fosse un fantasma lamentoso e non si sono avvicinati al pozzo. Non è chiaro cosa stesse facendo Liu Chuanyi, un giovane cinese, nella foresta al confine tra Thailandia e Myanmar, ma in qualche modo è caduto in un pozzo abbandonato alla periferia di un piccolo villaggio. Le autorità ritengono che stesse facendo trekking nei boschi quando è caduto nel buco profondo 12 metri, riportando gravi lesioni, come la frattura del polso e una commozione cerebrale.
All’inizio ha iniziato a gridare aiuto più forte che poteva, ma con il passare delle ore si è reso conto che si sarebbe esaurito rapidamente e avrebbe diminuito le possibilità di essere salvato. Aveva ragione: ha trascorso i successivi tre giorni e tre notti in fondo al pozzo, senza cibo né acqua, e se non avesse risparmiato le sue energie, sarebbe probabilmente morto lì.
Dopo aver gridato disperatamente aiuto quando è caduto per la prima volta nel pozzo abbandonato, Liu Chuanyi ha iniziato a gridare aiuto solo una volta ogni ora per risparmiare le forze. Tuttavia le sue grida rimasero senza risposta non perché nessuno le sentisse, ma perché le persone che le sentivano erano convinte che fossero le grida di un fantasma. Invece di avvicinarsi al pozzo, gli abitanti dei villaggi vicini se ne stavano alla larga, per paura di essere attaccati dagli spiriti.
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Fortunatamente per Liu, qualcuno ha avvertito la polizia di strani suoni provenienti dalla foresta e, indagando nella zona, si sono imbattuti nel pozzo in cui era caduto. L’operazione di salvataggio è durata circa 30 minuti, ma il corpo emaciato di Liu mostrava quanto avesse dovuto sopportare per tre giorni e tre notti senza cibo né acqua.
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