Ovulo

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Ovulo

| 04/07/2023

spunteblu

“Mi chiamo Paolo, non vi dico il cognome per questioni di privacy. La mia dolcissima metà sono mesi che punta a farmi ricoverare in manicomio stressandomi continuamente con la “necessità” di avere un bambino. È talmente ossessionata che ha preso un animale domestico, un cane nello specifico e lo ha chiamato “Ovulo”,  sì, avete capito bene. Il tutto per rammentarmi quali sono i miei doveri (che tra l’altro a questo punto poteva chiamarlo tipo “chi*v*mi”, no?! Almeno sarebbe stato più chiaro!)
Noi uomini puntiamo in tutt’altra direzione, da sempre (salvo forse in qualche caso o comunque ad un certo punto della vita). Dalla notte dei tempi abbiamo la fobia della gravidanza e la alimentiamo da quando siamo in fasce. Non è colpa nostra! Ci educano così… Ce lo insegnano sin da piccoli. Probabilmente è anche una questione genetica: ce lo abbiamo proprio nel DNA. Ci dicono: non ti far fregare. Stai attento. Occhio che per 20 secondi di piacere passi 20 anni di dispiaceri. Fai attenzione, non ti rovinare la vita. Soprattutto non farlo da troppo giovane. Ce lo dicono i nostri padri, gli amici, la televisione, tutti. Quindi noi lottiamo ad ogni avventura, ad ogni incontro sessuale. E partiamo già prevenuti anche se l’incontro non è dichiaratamente sessuale in partenza.

Ci impegniamo per fare in modo che il nostro seme non venga piantato nel campo sbagliato, che le api non impollinino nulla, che sotto i cavoli non compaia magicamente un bel niente. Odiamo le cicogne e festeggiamo l’arrivo del ciclo mestruale come se fosse Pasqua ogni santo mese. I giorni di ritardo sono giorni di frustrazione e disperazione. Proviamo tenerezza ed un grande sentimento di compassione per amici e conoscenti con figli. I nostri riti sono contro la fertilità, non a favore! È una filosofia di vita. È spirito di autoconservazione. È tutto perfettamente normale!

La mia compagna però, evidentemente, voleva a tutti i costi un figlio, proprio da me, e in modo piuttosto subdolo ha cercato di instillare dentro di me l’idea di ingravidarla. Questa è la mia breve storia trist-a no, in realtà è a lieto fine.”

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