Pulire il bagno non è certo un’attività avvincente, ma va fatto. C’è chi si dedica più volte a settimana all’igienizzazione dei sanitari e chi, invece, ha abitudini igieniche decisamente meno regolari. Qual è il parere degli esperti? Scopriamo insieme ogni quanto dovremmo pulire il bagno. Il primo aspetto da considerare riguarda il materiale con cui sono realizzati lavandino, bidè e wc: la ceramica.
Sebbene sia facile da pulire, risulta altrettanto semplice da sporcare. Per questo, almeno una volta ogni 7 giorni dovremmo dedicarci a una pulizia profonda dei sanitari. Per quanto riguarda le pareti del bagno, invece, gli esperti consigliano di pulire le piastrelle una volta al mese, così da eliminare sporco e calcare, che prolifera facilmente in un ambiente così umido. Continuate a reputare questa attività tanto noiosa, al punto che ancora non siete convinti della necessità di metterla in pratica regolarmente? Questi studi potrebbero farvi cambiare idea.
Vista la sua funzione, non sorprende che il bagno sia uno dei luoghi più sporchi della casa. Numerose ricerche, infatti, hanno dimostrato che la maggior parte dei microbi che vivono nella nostra abitazione soggiorna proprio qui. In particolare, la percentuale dei micro-organismi che si trovano annidati nei sanitari costituisce il 25% di tutti i virus, i batteri e le altre adorabili creature che ospitiamo tra le mura domestiche.
Tra questi, in particolare, c’è l’Escherichia Coli. Si tratta di un batterio che costituisce gran parte del nostro microbiota intestinale. Questo significa che si trova all’interno del nostro corpo. Come fa ad uscire, fino ad arrivare sulle superfici del bagno? Per indovinarlo è sufficiente un po’ di immaginazione: fuoriesce insieme alle nostre sostanze di scarto.
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Questo microbo può rivelarsi pericoloso per la nostra salute, scatenando un’infezione che provoca nausea, diarrea e crampi addominali. Per questo, non solo è indispensabile pulire il bagno con regolarità, ma anche seguire le corrette precauzioni igieniche per evitare di trasportare l’Escherichia Coli in altri luoghi della casa, come la cucina.
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