Una sfida da parte di clienti fuggiaschi si è tradotta in una vittoria per lo chef Paulo Airaudo e il suo staff presso il ristorante Amelia. La guerra contro coloro che prenotano e poi “bruciano” la prenotazione senza avvisare ha preso una svolta inaspettata quando il prestigioso locale in Spagna ha deciso di imporre una sorta di “multa” ai clienti scomparsi senza spiegazioni. Il precedente stabilito da questa decisione ha suscitato un dibattito acceso anche perché nessun ricorso sembra essere utile di fronte a questa nuova pratica.
Ma ripercorriamo quanto successo. I fatti risalgono all’estate del 2021, quando lo chef Paulo Airaudo e il suo team al ristorante Amelia – insignito di due stelle Michelin – hanno deciso di mettere in mora tre clienti che avevano abbandonato la prenotazione senza preavviso né spiegazioni. Il conto da pagare, senza nemmeno aver assaggiato un antipasto, secondo il ristorante ammontava a 501 euro. Tuttavia, i tre clienti non avevano alcuna intenzione di cedere. Hanno presentato un ricorso in tribunale per recuperare l’importo, con uno dei tre che era particolarmente determinato a riscuotere vendetta sul team dell’Amelia. Ma il giudice ha confermato che il danno inflitto al prestigioso locale era proporzionale alla multa imposta ai tre clienti fantasma.
Ora, con la vittoria ottenuta in tribunale, chef Airaudo ha deciso di fissare regole ancora più rigide per le prenotazioni. Sin dal sito web dell’Amelia, i clienti vengono avvisati: per ogni prenotazione abbandonata, verranno addebitati 291 euro sulla carta di credito. Ma questa è solo l’inizio, poi ogni situazione sarà valutata caso per caso. Lo chef Airaudo ha preso una posizione decisa e sta aprendo la strada per i ristoratori che desiderano proteggere i loro affari dall’irresponsabilità dei clienti.
Leggi anche: Ristorante si rifiuta di onorare la prenotazione: la sua vendetta è da manuale
Ed ora è molto probabile che questa nuova politica sulle prenotazioni si diffonderà, portando (forse) ad una maggiore responsabilità e rispetto nei confronti dei locali gastronomici. Del resto, da adesso in poi, ogni cliente che prenota e poi “brucia” un tavolo dovrà affrontare le conseguenze finanziarie della propria azione. Dal canto loro i ristoratori possono finalmente respirare sollevati e concentrarsi sul servizio e non doversi difendere dai clienti che fuggono inaspettatamente.
Share