Non sei sola, mamma

“Un figlio che non vuole più dare un centesimo alla mamma ammalata è un buon figlio? Secondo me sì. Mi chiamo Fabio e mia madre dice di avere un brutto male. Sono mesi che per le terapie e le cure mi chiede un sacco di soldi, che io prontamente le ho dato. Ma ora basta ho chiuso i rubinetti. Ho scoperto una cosa su di lei che mi ha fatto accapponare la pelle. Ora so tutto. Non le darò più un centesimo. Vi invio gli screen della chat che ho avuto con mia madre, per dire che l’aiuto che possiamo dare alle persone che amiamo deve essere molto di più di un aiuto economico. Io come figlio ho sbagliato perché non mi ero accorto di nulla. Certo qualcosa mi puzzava ma non fino a questo punto. Stavo al suo gioco ma ho dovuto sbattere la faccia contro la verità per muovermi, per agire. Quindi vi scrivo perché magari qualcuno è nella mia situazione. Non date solo soldi ai vostri familiari, i soldi servono certo, ma non date solo questi. Date anche presenza, ascolto, protezione, un nido dove ripararsi, un’ala sotto cui proteggersi dalla pioggia.2

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Il nostro amico Fabio condivide una vicenda personale che lo ha profondamente scosso. Dopo mesi trascorsi a sostenere economicamente la madre, la quale affermava di essere affetta da una grave malattia, Fabio ha scoperto che tali affermazioni erano false. Questo inganno ha minato profondamente la fiducia nel rapporto madre-figlio, lasciando Fabio deluso e amareggiato.​

Situazioni in cui un individuo finge o induce malattie, proprie o altrui, per attirare attenzione o ottenere benefici, possono essere ricondotte a disturbi psicologici noti come sindrome di Münchhausen o sindrome di Münchhausen per procura. Quest’ultima, in particolare, coinvolge un genitore o un tutore che provoca o simula malattie nel proprio figlio per attirare su di sé l’attenzione e la simpatia degli altri.

Un caso emblematico di sindrome di Münchhausen per procura è quello di Dee Dee Blanchard e sua figlia Gypsy Rose. Dee Dee convinceva tutti che Gypsy fosse affetta da numerose malattie gravi, sottoponendola a trattamenti medici non necessari e limitandone fortemente la libertà. La verità emerse solo dopo l’omicidio di Dee Dee, orchestrato da Gypsy e dal suo fidanzato, portando alla luce anni di abusi e menzogne. ​

Analogamente, in altri contesti, ci sono stati casi in cui individui hanno finto malattie, proprie o di familiari, per ottenere supporto finanziario o attenzione. Ad esempio, una donna negli Stati Uniti è stata condannata per aver falsamente dichiarato che sua figlia fosse affetta da una malattia terminale, al fine di raccogliere fondi attraverso una piattaforma online. ​Queste situazioni evidenziano la complessità delle dinamiche familiari e l’importanza di un supporto non solo economico, ma anche emotivo e psicologico. Fabio sottolinea come sia fondamentale offrire presenza, ascolto e protezione ai propri cari, oltre al semplice aiuto finanziario. La sua esperienza serve da monito sull’importanza di prestare attenzione ai segnali che possono indicare comportamenti manipolativi o disturbi psicologici, al fine di proteggere sé stessi e gli altri da possibili abusi emotivi e materiali.

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