Quante volte ci siamo annoiati e abbiamo pensato che non avesse alcun effetto positivo nella nostra vita, anzi. Secondo uno studio americano, la noia potrebbe essere salutare e portare alla realizzazione. Tutto ciò va contro alla repulsione e allo stigma culturale ad essa associati, con le famiglie che iscrivono i bambini ad ogni tipo di attività extrascolastica pur di non farli annoiare. Il merito è della professoressa di Psicologia presso l’Università della Florida Erin Westgate e del suo team che hanno promosso l’idea che la noia sia “normale, naturale e salutare”. Lo studio si concentra sul concetto di noia, su come le persone la sperimentano e su cosa succede quando la provano.
Westgate ha spiegato: “Proteggere i bambini dal sentirsi annoiati è sbagliato come proteggerli dal sentirsi tristi, frustrati o arrabbiati”. Secondo lei, la noia, quando viene vissuta in “piccole dosi”, può offrire un’opportunità preziosa di apprendimento, stimolando la creatività e la risoluzione dei problemi e motivando i bambini a cercare attività più significative per loro. La noia come “emozione”, a detta della Westgate “indica che ciò che stiamo facendo in quel momento non funziona”. Solitamente significa che l’attività a cui ci stiamo dedicando è troppo facile o troppo difficile oppure semplicemente non ha senso. E dunque come fare per renderla produttiva? Una possibilità per i genitori è insegnare ai loro figli “a gestire la noia” e a distinguere tra il sentirsi “tristi” e il sentirsi semplicemente “svogliati”. Questa è una tecnica spesso utilizzata dagli esperti nello sviluppo infantile per aiutare i bambini a comprendere meglio i propri sentimenti.
Inoltre Katie Hurle, ha messo in guardia del fatto che spesso i bambini sostengono che “sono annoiati” solo perché sono soli o cercano attenzione. Da parte loro, gli adulti tendono a considerare la noia come segno di angoscia o una richiesta di aiuto. Secondo diverse teorie, la noia può invece portare alla “realizzazione” offrendo ai bambini l’opportunità di sperimentare attività diverse, che risultano gratificanti e interessanti, come sottolinea Westgate. Tuttavia, i genitori sono preoccupati che la noia possa portare al caos in casa e tendono a controllarla, dominarla e limitarla il più possibile.
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In realtà, la noia rappresenta un “tempo libero per fare scoperte” e un’opportunità per liberare l’immaginazione, una soluzione a tutti i problemi e i mali. La dottoressa Westgate ha concluso affermando: “È chiaro e ha senso che i bambini chiedano strumenti elettronici come smartphone, tablet, TV, Playstation o altro quando si sentono annoiati, ma ciò non significa che soddisfare il loro desiderio sia la migliore soluzione in quella situazione”. In definitiva lasciare che i bambini si arrangino e imparino a superare la noia con le proprie forze può rappresentare una lezione di vita e un antidoto. La tesi della “noia necessaria”, promossa anche dallo psichiatra Paolo Crepet, sembra avere proseliti anche oltre oceano.
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